Allarme bomba in spiaggia ma lo zainetto era innocuo

Allarme bomba in spiaggia ma lo zainetto era innocuo
di Raffaella CONTE
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Martedì 23 Agosto 2016, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 12:16
Un falso allarme bomba, ieri mattina, intorno alle ore nove, nell’area di spiaggia libera, situata al centro degli otto chilometri di costa della marina di Ginosa.
Sotto la chiglia di una barca ormeggiata a pochi metri dalla spiaggia (nella foto in alto), spicca uno zainetto ‘sospetto’, di colore grigio fumo di Londra. Non sta lì per caso: bagnanti ombreggiati poco distante, hanno visto deporlo da un giovane magrebino, il quale, senza fretta, si era allontanato camminando sul bagno asciuga. Successivamente, ognuno ha iniziato a guardarsi con preoccupazione e interrogativi.
Un gruppo, decide di informare l’equipe di bagnini di una struttura balneare confinante. Questi, pur increduli, sollecitano gli interlocutori a chiamare le forze dell’ordine. Un’elegante signora, con costume nero ed occhiali dello stesso colore, capelli annodati a coda di cavallo, impugna il cellulare e compone il 112. Non trascorrono neanche cinque minuti, e sopraggiunge una gazzella dei Carabinieri, in servizio presso la locale Stazione.
I due militari, con coraggio e circospezione, osservano lo zainetto e, senza spostarlo, sempre con molta cautela, lo aprono: all’interno vi sono solo effetti personali del proprietario, poi identificato. Oggetti innocui, quindi, e, allo stesso momento, allarme inutile. Tutti possono tirare un sospiro di sollievo.
 
Nel giro di mezz’ora, uno zainetto nascosto a cielo aperto sotto una barca, ha suscitato tanti sentimenti: odio (simil razzismo), rabbia, indifferenza, noia, orgoglio, vergogna, tristezza, rimorso, gioia.
La spiaggia, ieri mattina, era assolata e non molto affollata. Di primo mattino, comunque, è solito il vociare festoso dei bambini intenti a giocare e a prendere contatto con l’acqua. Il cielo è terso, e tirava vento afoso. Solo una bimba, dopo il cessato allarme, rimane in disparte, seduta sotto l’ombrellone, in compagnia dei suoi genitori e del fratellino. La sua aria è tesa ed emozionata: i grandi occhi azzurri velati…All’improvviso, una voce squillante la chiama: “…vieni, l’acqua è caldissima ed è limpida!”. La bimba scatta e, insieme al fratellino, corre in acqua e abbraccia l’amica. Il gesto risulta ‘contagioso’ per tanti altri coetanei che tornarono in acqua, sorridendo e gioendo. E gli adulti a tirare un sospirone di sollievo.
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