Sempre ieri, intanto, il movimento politico di opposizione «Avetrana Riparte», ha diffuso un comunicato in cui si esprime solidarietà nei confronti dei propri rappresentanti, l’ex sindaco Luigi Conte e il giovane Silvio Mammano, tra i convocati di questa mattina dalla polizia. La stessa nota solidarizza anche con le mamme coraggio, Alfonsina Costantini, Claudia Indrizzi e Emilia Tarantini, componenti del comitato «Donne e mamme di Avetrana», anche loro denunciate per la manifestazione dello scorso 19 giugno quando l’opposizione di un centinaio di avetranesi con qualche manduriano riuscì a mandare indietro le ruspe dell’impresa Putignano di Noci, aggiudicataria dell’appalto per la realizzazione dell’opera. Il consigliere Conte ha diffuso così su Facebook la notizia dell’invito a presentarsi alla polizia.
«Depuratore-mostro; sabato prossimo alle 10,15 sono stato invitato a comparire presso il commissariato di Manduria per affari di giustizia che mi riguardano il merito alla protesta contro la realizzazione del depuratore-mostro.
Ritengo questo invito giusto e doveroso – aggiunge l’ex sindaco di centrosinistra - ed auspico che la polizia sulla scorta di un esposto e di una richiesta di accesso agli atti già di propria conoscenza, possa avere la stessa cura nell’invitare i vertici dell’Acquedotto pugliese e i responsabili regionali per chiedere chiarimenti in merito alle procedure seguite e alle autorizzazioni a monte dell’avvio dei lavori».Proprio di questo ha parlato ieri in un intervento Anna Macina, l’avvocatessa che ha perfezionato l’esposto alle procure della Repubblica di Taranto e Brindisi e la domanda di accesso agli atti presentata al comune di Manduria. «In merito al depuratore – scrive - ricordo che si è ancora in attesa di leggere autorizzazioni, valutazioni di impatto ambientale che consentano l’inizio dei lavori con variante! Su una cosa siamo tutti d’accordo – conclude l’avvocatessa Macina -, siamo fuori tempo massimo! La politica è fuori tempo massimo, quella che non ha teso l’orecchio, che non ha ascoltato e non ha dato voce ai territori. La politica “buona” si muova e si arrenda – conclude - perché i manifestanti non sono affetti da alcuna sindrome, sanno perfettamente cos’è un depuratore, lo vogliono ma lontane dalle coste, e la vera notizia è che non si arrenderanno».