Professoressa aggredita e pestata dalla madre di un’alunna a scuola

Professoressa aggredita e pestata dalla madre di un’alunna a scuola
di Nazareno DINOI
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Lunedì 20 Febbraio 2017, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 16:36
Una furiosa aggressione di una mamma alla professoressa di sua figlia. Urla, bestemmie, lacrime e rabbia. Tutto alla presenza di altri docenti e alcuni alunni che hanno assistito alla choccante scena. È quanto ha raccontato un’insegnante manduriana, vittima del pestaggio, e confermato dai testimoni che hanno raccontato tutto ai sanitari del pronto soccorso di Manduria e alla polizia del locale commissariato. 
È successo sabato mattina, all’istituto scolastico Enrico Fermi di Manduria, teatro di una scena che ha sconvolto tutti i presenti e che lascerà il segno in molti. Protagonisti dell’episodio, una signora manduriana, mamma di una ragazzina della prima media e la professoressa di italiano finita in ospedale con graffi e contusioni e una prognosi di quindici giorni salvo complicazioni. Motivo: (secondo la versione della vittima), la mancata restituzione di alcuni libri che la scuola aveva affidato in comodato alla famiglia della studentessa. Questo, almeno, il fattore scatenante perché dietro la vicenda c’è sicuramente una storia di disadattamenti sociali, cattive abitudini e incomprensioni. Ecco i fatti così come sono stati raccontati nella denuncia.
La giovane studentessa che dalla scuola aveva avuto dei libri in prestito, era stata più volte e inutilmente sollecitata a riconsegnarli. Dopo diverse sollecitazioni alla famiglia a cui la responsabile dell’istituto faceva recapitare perentori comunicazioni, sabato mattina la mamma ha scritto un messaggio sul diario raccomandandosi con sua figlia di farlo leggere alla professoressa di italiano. Nella missiva dai toni e contenuti per niente «scolastici» né garbati, la signora chiedeva di non importunare più sua figlia con la tiritera della restituzione dei libri e invitava tutti a «non rompere più il ……».
Si qui la parte epistolare. L’altro ieri mattina si è passati alle vie di fatto. La mamma che era stata chiamata dalla figlia la quale chiedeva di essere presa e portata a casa perché non stava bene, si è recata a scuola accompagnata dal suo compagno e da atri due figli piccoli, piombando sull’insegnante che parlava con altri suoi colleghi nel corridoio. L’esagitata signora, così hanno raccontato i testimoni, si sarebbe aggrappata ai capelli della professoressa facendola stramazzare al suolo non lasciando la presa nonostante i tentativi dei bidelli che sono stati a loro volte graffiati. Il tutto alla presenza di altri alunni richiamati dalle urla che riecheggiavano in tutto l’istituto. La signora è stata finalmente allontanata mentre per la prof si è reso necessario l’intervento del 118 il cui personale l’ha trasportata all’ospedale Marianna Giannuzzi.
Diversa la versione della mamma che a sua volta anticipa denunce e referti medici. «Mi sono difesa – dice – perchè quattro di loro hanno cercato di allontanarmi con la forza quando io ero andata per prendermi mia figlia picchiata dalla professoressa». Sempre secondo la sua versione, la ragazzina che soffre di un leggero deficit d’apprendimento e per questo è assistita da un’insegnante di sostegno, «tremava e piangeva e raccontava di aver ricevuto dalla professoressa uno schiaffo e il diario sbattuto in faccia».
La vicenda ha scosso tutti. Docenti e personale sono preoccupati per un possibile ripetersi della violenta reazione. Nell’attesa che la denuncia penale abbia i suoi effetti, la dirigente scolastica, Anna Cosima Calabrese, assente quel giorno, ha già chiesto al suo personale presente una dettagliata relazionare da inviare alla direzione provinciale scolastica, ai responsabili dell’assistenza sociale e al Tribunale dei minorenni di Taranto. 
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