Fiera Pessima, dieci indagati: tra loro c’è anche il sindaco Massafra

Fiera Pessima, dieci indagati: tra loro c’è anche il sindaco Massafra
di Nazareno DINOI
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Sabato 7 Gennaio 2017, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 13:34
Sindaco in carica, comandante dei vigili, segretario generale, funzionari comunali e imprenditori. Sono tutti nomi e cariche eccellenti quelli iscritti nell’apposito registro della Procura della Repubblica di Taranto che indaga sulla gestione della Fiera Pessima manduriana del 2014. Dieci (e non nove come si pensava), gli indagati su cui si sospettano i reati di abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e falsità in certificati in concorso tra loro. 
Si tratta di Roberto Massafra, sindaco di Manduria, Vincenzo Dinoi, comandante del corpo di Polizia locale, Graziano Iurlaro, segretario generale, Leonardo Franzoso, responsabile dell’ufficio Finanze, tutti appartenenti all’ente messapico. Con loro ci sono altre sei persone, cinque campani e un siciliano. Sono due amministratori pubblici della provincia di Avellino e quattro imprenditori del settore allestimento fiere. I nomi: Cristofaro Pasquale, Giuseppe D’Amico, Francesco Loconte, Giuseppe Chiusolo, Beniamino Grillo e Antonio Molettieri Soccorso. Quest’ultimo è titolare della Rtt Service, l’impresa a cui fu affidata la gestione della campionaria su cui si indaga e gestore della prossima Fiera edizione 2017. 
 
Dai reati per i quali la magistratura inquirente sta investigando i dubbi cadono su presunte falsificazioni di documenti che avrebbero certificato titoli inesistenti. Per questo tra i reati elencati c’è quello della falsità ideologica in certificazioni commessa da pubblico ufficiale. Ad occuparsi delle indagini, di cui è titolare il sostituto procuratore della Repubblica di Taranto, Daniela Putignano, sono gli investigatori della Guardia di Finanza della compagnia di Manduria guidata dal capitano Giuseppe Lorenzo. I militari si sono recati anche di recente negli uffici del settore Commercio del Comune per acquisire altra documentazione. 
Stando ai tempi (gli indagati hanno già ricevuto due informazioni di proroga delle indagini motivata dalla «complessità degli atti»), l’esito di un anno di lavoro investigativo delle Fiamme Gialle dovrebbe concludersi il prossimo 17 gennaio. Per quella data il pubblico ministero dovrà decidere se presentare al gip una richiesta di archiviazione oppure notificare agli interessati i relativi avvisi di garanzia, anticamera del rinvio a giudizio con rischio di processo.

Gli amministratori comunali di Manduria sembrano essere tranquilli e alcuni di loro negano addirittura di aver mai ricevuto gli avvisi di proroga. Il vicesindaco Gianluigi De Donno (assessore alle Attività produttive, avvocato e legale di fiducia del sindaco Roberto Massafra), il quale non conferma l’evenienza e minimizza l’accaduto. «Tanto - dice – ogni anno la Guardia di Finanza viene a sequestrare atti relativi alla Fiera Pessima».

L’inchiesta dall’esito più infausto che ha riguardato la tradizionale manifestazione fieristica manduriana, fu quella del 2003 quando furono arrestati l’assessore e un funzionario del comune messapico, finiti poi sotto processo per aver chiesto una tangente all’impresa aggiudicataria. Le indagini riguardarono l’allestimento e l’organizzazione della 263sima edizione fieristica che si svolse dall’8 al 16 marzo di quell’anno. Secondo l’accusa, il politico e il funzionario comunale chiesero una tangente all’imprenditore campano Giuseppe Chiusolo, lo stesso che compare ora nella lista dei dieci nuovi indagati dalla pm Putignano.
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