No alla chiusura del convento: mobilitazione per salvare San Pasquale Baylon

No alla chiusura del convento: mobilitazione per salvare San Pasquale Baylon
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Lunedì 23 Maggio 2016, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 14:44
Dopo centinaia di anni, le porte del convento di San Pasquale Baylon potrebbero chiudersi. La notizia, che desta stupore e rammarico in paese, circola da poche ore. Sembrerebbe infatti che, durante il cosiddetto “capitolo dei frati minori”, una sorta di riunione tra i francescani della provincia, finalizzata alla programmazione del prossimo triennio, il convento di Lizzano rientri tra i tagli che, a quanto pare, anche i frati si vedono costretti ad affrontare.
A dire il vero però, non ci sarebbe una motivazione economica alla base della decisione, quanto più una carenza di vocazioni ed anche la presenza di troppi conventi nel raggio di pochi chilometri.
Dunque, a sacrificarsi dovrebbe essere proprio Lizzano ma, da più parti, si levano proteste. A guidare la prima frangia di oppositori, c'è proprio il sindaco, Dario Macripò, che, a spada tratta, difende il convento.
 
«Siamo pronti a compiere ogni azione utile affinché i frati restino qui ed il convento non chiuda. È bene sottolineare – dice Macripò - che l'attività in questo luogo non è solo ecclesiastica ma è un laboratorio di idee sempre molto attivo, è una fonte d'acqua viva che zampilla. Non capisco come mai si sia presa questa decisione. Anche quando il padre provinciale visitò questa realtà, si rese conto, a mio avviso, di quanto fosse viva e dunque, questa chiusura giunge come un fulmine a ciel sereno». 
Il convento, come ricorda il sindaco, ospita i frati da sempre. «Loro rappresentano un punto di riferimento importante. In paesi piccoli, come il nostro, avere un luogo di aggregazione, confronto e crescita, soprattutto per i più giovani è fondamentale. Attorno ai frati, vive una realtà associativa importante. Mi riferisco per esempio, a PietreVive Onlus, fautrice della notissima “Passione di Cristo” ed a tutti coloro che, ogni giorno e da anni, contribuiscono a migliorare la vita dei lizzanesi e non solo», aggiunge il primo cittadino.
Il sindaco è categorico: «Non possiamo permettere assolutamente che il convento chiuda. Durante la prossima settimana, chiederò un incontro con il padre provinciale. Non intendiamo accettare, senza muovere un dito e senza cercare una soluzione alternativa, una decisione che pesa come un macigno sulla nostra Lizzano».

La notizia della chiusura del convento, decisione che potrebbe non essere definitiva, almeno fino a giugno, periodo in cui il capitolo dei frati minori dovrebbe esprimersi con certezza, è rimbalzata tra la gente. Tristezza e sconforto da parte di molti. 
«Il capitolo dei frati minori del Salento, in riunione da quattro giorni, questa mattina ha decretato la chiusura del convento di Lizzano – scrive uno studente universitario su facebook - si, dopo 300 anni i frati francescani vanno via da Lizzano. Dobbiamo mobilitarci, protestare, raccogliere firme. Non so se può servire a molto ma il nostro convento non verrà chiuso con il silenzio dei Lizzanesi. Se potete diffondete e ribellatevi».
Anche gli storici del paese, si interrogano sulle sorti del convento, come Oronzo Corigliano, responsabile del Museo di Lizzano. «Da alcuni anni, purtroppo, si sapeva della possibile chiusura del convento di Lizzano. Questo addolora tutti, anche me, che pur non essendo credente, sono affezionato alla storia del nostro convento e non mi piace affatto che una chiesa, o in genere un luogo sano di aggregazione, venga chiuso. Non credo però che si possa ottenere un esito diverso, se non ci sono vocazioni, né mi sembra sensato avviare iniziative di lotte nei confronti dell'ordine, che immagino, non gongola certo per queste chiusure. Infatti, non si tratta solo di Lizzano. Sono comunque disponibile a contribuire a cercare una soluzione, ma invito anche ad iniziare a programmare come tutelare il luogo di culto e come valorizzare ed utilizzare un patrimonio di grande pregio ed utilità per il nostro comune», ha detto.

Anche Antonio Clemente Cavallo, ex sindaco di Lizzano, appare pronto ad un'azione comune. «Un ulteriore impoverimento, che si aggiunge all'altra grave perdita, avvenuta nel 2001, delle suore del Sacro Cuore di Gesù. Sono disponibile a tentare di salvare la presenza francescana a Lizzano», afferma. 
Dunque, Lizzano appare unita in questa protesta contro la chiusura del convento e chissà che i frati minori non possano rivedere la loro decisione. 
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