Ilva, la difesa di Vendola: «Non ci fu concussione»

Ilva, la difesa di Vendola: «Non ci fu concussione»
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Mercoledì 17 Febbraio 2016, 11:10
Nell'ambito dell'udienza preliminare legata all'inchiesta per il presunto disastro ambientale provocato a Taranto dall'Ilva, l'avvocato Vincenzo Muscatiello, difensore dell'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ha chiesto il proscioglimento del suo assistito contestando il reato di concussione e l'ipotesi di favoritismi all'Ilva. Il legale ha illustrato l'impegno dell'ente in materia ambientale anche facendo proiettare anche in aula "slide". Secondo l'accusa, l'ex governatore avrebbe esercitato pressioni sul direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato (a sua volta accusato di favoreggiamento personale), per far "ammorbidire" la posizione della stessa Agenzia nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall'Ilva. In questo modo, stando alla tesi degli inquirenti, Vendola avrebbe consentito all'azienda di continuare a produrre senza riduzioni di emissioni inquinanti, come invece suggerito dall'Arpa. Vendola avrebbe anche "minacciato" la non riconferma di Assennato, il cui mandato scadeva nel febbraio 2011.
La concussione aggravata è contestata in concorso con l'ex responsabile Rapporti istituzionali dell'Ilva Girolamo Archina', l'ex vice presidente di Riva Fire Fabio Riva, l'ex direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto Luigi Capogrosso e il legale dell'Ilva Francesco Perli. Oggi ha discusso anche la difesa di Perli, uno degli imputati a cui e' contestata pure l'ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, all'avvelenamento di sostanze alimentari e all'omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro.
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