«La Regione Puglia mette sul piatto 10 milioni di euro per un progetto pilota che consentirà ai 1.500 cassintegrati ex Ilva in Amministrazione straordinaria (As) di essere impiegati in lavori di pubblica utilità a disposizione dei Comuni. Questo permetterà di ottenere una integrazione che quindi non si sostituisce, ma si affianca alla cassa integrazione»: lo riferisce Francesco Rizzo, coordinatore Usb della provincia di Taranto, dopo aver incontrato in Regione l'assessore al Lavoro, Sebastiano Leo e il coordinatore della task force per le crisi aziendali, Leo Caroli. Questa mattina circa 200 lavoratori ex Ilva arrivati da Taranto hanno protestato sotto la presidenza della Regione Puglia per chiedere «una presa di posizione decisa da parte della Regione sul futuro dei dipendenti ex Ilva in As, circa 1.500». Una delegazione ha poi incontrato Leo e Caroli. «Questo progetto - aggiunge Rizzo - accompagnerà i cassintegrati fino al reinserimento a pieno regime in fabbrica, cosa che ci sembra remota. Entro i prossimi 10 giorni Usb verrà nuovamente convocata».
La protesta: in 200 da Taranto a Bari per protestare
Circa 200 persone sono arrivate questa mattina da Taranto a Bari per protestare sotto la sede della presidenza della Regione Puglia per chiedere «una presa di posizione decisa da parte della Regione sul futuro dei dipendenti ex Ilva in As, circa 1.500», spiega Francesco Rizzo, coordinatore Usb della provincia di Taranto.
Le richieste dell'Usb: «Lavoratori impiegati in lavori di pubblica utilità e corsi di fomazione»
L'Usb ha chiesto quello che «a Genova fanno già da anni, chiediamo che i lavoratori del Sud abbiano pari diritti e opportunità rispetto a quelli del Nord», aggiunge Rizzo. I 1.500 operai sono in cassa integrazione dall'autunno del 2018, Usb chiede impiego in lavori di pubblica utilità e corsi di formazione per trovare una nuova collocazione nel mondo del lavoro. «Dopo le ultime esternazioni di Acciaierie d'Italia - dicono gli organizzatori della protesta - la situazione in cui versano gli ex dipendenti Ilva sembra peggiorare dal momento che in nessun modo gli attuali gestori dello stabilimento tarantino si esprimono in merito al futuro degli stessi». «Chiediamo alla Regione di essere concretamente al fianco dei lavoratori ed accelerare per il raggiungimento dei risultati che dipendono proprio dalla volontà politica della Regione», conclude Rizzo.