Droga da Scampia a Taranto, 18 arresti

La conferenza stampa di questa mattina
La conferenza stampa di questa mattina
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Martedì 11 Ottobre 2016, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 12:57

È scattata all'alba una maxi operazione antidroga con la quale i carabinieri hanno sferrato un colpo poderoso al traffico di droga. I militari del comando provinciale di Taranto, infatti, hanno eseguito diciotto arresti disposti dal gip Antonia Martalò di Lecce, sulla base delle indagini condotte dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Nel mirino una rete di trafficanti che avrebbe gestito il redditizio business tra Scampia, Bari e il rione Paolo VI.


L'inchiesta, battezzata "Pontefice" ha illuminato i collegamenti tra una organizzazione, con tre diverse ramificazioni, attiva nel quartiere periferico del capoluogo jonico e i narcotrafficanti campani e baresi. Grazie ai contatti con Scampia, infatti, sul florido mercato Tarantino sarebbero arrivate cospicui quantitativi di stupefacenti:cocaina, marijuana (anche della qualità amnesia ad elevatissimo principio attivo), eroina ed hascisc. Quindici i provvedimenti restrittivi eseguiti in città nel corso della retata che ha visto in campo oltre cento militari, con numerose perquisizioni eseguite nella notte. Altri tre arresti sono stati messi a segno tra Napoli e Bari.  Complessivamente sono stati eseguiti 18 provvedimenti, dieci in carcere e otto ai domiciliari. Come principali referenti dei tre gruppi colpiti con il blitz "Pontefice" sono indicati i tarantini Leonardo Ciaccia, sorvegliato speciale di 42 anni, con precedenti per mafia, omicidio e armi, il quarantenne Nicola Fago e il 53enne Ciro Boccasini. La droga da spacciare sulla piazza di Paolo Vi veniva acquistata a Scampia, da personaggi ritenuti vicini al clan "Abete". Per il trasporto dello stupefacente l'organizzazione si avvaleva di "corrieri" e staffette per eludere i controlli delle forze dell'ordine.
 

L'indagine ha preso il via tre anni fa sotto le direttive del procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta e del sostituto Alessio Coccioli. Le risultanze dell'inchiesta hanno spianato la strada all'operazione di questa mattina messa a segno dai carabinieri del reparto operativo. Le diversi fasi delle indagini sono state illustrate nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato i magistrati inquirenti, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Andrea Intermite, il comandante del reparto operativo, colonnello Giovanni Tamborrino e il comandante del nucleo investigativo del reparto operativo, maggiore Giuseppe Prudente.

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