Diossina, Peacelink scrive a Galletti: «Ilva non fornisce i dati»

Diossina, Peacelink scrive a Galletti: «Ilva non fornisce i dati»
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Venerdì 26 Febbraio 2016, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 21:39
Peacelink lancia un nuovo allarme diossina a Taranto e chiede direttamente al ministro dell'Ambiente Galletti di rendere pubblici i rapporti di prova con le analisi relative ai controlli sulle deposizioni della diossina prodotta dall'Ilva. Dati che l'azienda non ha fornito, mentre circolano filmati (uno dei quali, girato il 22 dicembre 2015, viene allegato alla lettera inviata al ministro), dove sono visibili pecore e rotoballe di fieno in luoghi contaminati da diossina. Gli animali pascolavano, spiegano da Peacelink, "attorno alla zona dell'Ipercoop (a 6 chilometri da Ilva) e ad altri luoghi dove, per la contaminazione di diossina, e' stato imposto dalla Regione Puglia il divieto di pascolo libero su aree incolte per un raggio di 20 chilometri dall'Ilva. Assieme alle pecore sono state filmate rotoballe destinate all'allevamento degli animali, con il camino E312 dell'Ilva ben visibile sullo sfondo, a circa due chilometri". Gli ambientalisti chiedono dunque al ministro Galletti di "chiarire il giallo dei dati mancanti". Il ministero dell'Ambiente, tramite l'Ispra, "ha sostanzialmente detto - spiegano gli attivisti di Peacelink - di rivolgerci all'Arpa Puglia" e l'Agenzia ha risposto "in data 10 febbraio 2016 che i dati della diossina li attendeva da Ilva. Con quei dati sulla diossina possiamo capire se quelle pecore, ritratte nei filmati che abbiamo pubblicato e che sono a sua disposizione, si stanno contaminando nuovamente, in considerazione del fatto che la diossina è un inquinante persistente nel tempo e che si accumula sui terreni e nell'organismo. Vogliamo che siano resi pubblici - concludono - perché da essi dipende la salute della popolazione di Taranto".
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