Dagli scavi per la rete idrica spuntano reperti archeologici

Dagli scavi per la rete idrica spuntano reperti archeologici
di Gianluca CERESIO
1 Minuto di Lettura
- Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 07:00
MANDURIA - Durante gli scavi per allacci alla rete idrica, spuntano altri reperti archeologici, mentre si attendono ancora l’apertura del museo e quella del Parco Archeologico: continuano ad emergere altre testimonianze della civiltà messapica dal sottosuolo di Manduria. Ieri, durante gli scavi per l’allaccio di rete idrica e fognaria ad una abitazione in via Senatore Schiavoni, più precisamente nella zona vicina all’ospedale Giannuzzi, sono stati rinvenuti i resti di una struttura abitativa risalente all’epoca dei Messapi, consistenti in crolli di tegole e frammenti ceramici.

Inoltre lo scavo ha permesso il ritrovamento di 2 monete in bronzo, alcuni vasetti integri che spostano la cronologia al IV – III secolo a.C.
Ai lavori partecipano l’impresa Tarentini di Manduria, specializzata negli scavi archeologici e nel recupero di monumenti, con la supervisione della Soprintendenza ai Beni archeologici della Puglia Laura Masiello e dell’archeologo Gianfranco Dimitri.

Tutti i reperti saranno portati presso il deposito della Soprintendenza ed andranno ad arricchire il già cospicuo patrimonio, in attesa che si concretizzi la realizzazione del tanto atteso museo nella cittadina messapica. Infatti, dopo un’attesa durata diversi anni, i lavori sono stati completati ma non si conosce ancora il motivo preciso per cui viene rinviata l’apertura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA