Da Taranto lo stop ai delfini da circo: in cantiere un rifugio nel Mar Piccolo

Da Taranto lo stop ai delfini da circo: in cantiere un rifugio nel Mar Piccolo
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Giovedì 29 Settembre 2016, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 20:39
Passa da Taranto la campagna nazionale di Lav e Marevivo contro i delfinari e a sostegno del progetto di rifugio per delfini a mare in Italia.
I rappresentanti delle due associazioni, in collaborazione con la Jonian Dolphin Conservation, che dal 2009 fa attività di ricerca nel golfo di Taranto e organizza le escursioni per gli avvistamenti con una percentuale di riuscita del 93%, hanno ospitato i giornalisti a bordo del catamarano Taras per l’attività di Dolphin watching. Proprio l’area dell’isola di San Paolo, a Taranto, dopo un apposito studio di fattibilità, potrebbe essere proposta come location per il rifugio.

L’unico modo per conoscere davvero i delfini è vederli in mare, nel loro habitat originale, e non rinchiusi in vasche e sfruttati per il business dei delfinari: per questo Lav, Marevivo e Jonian Dolphin Conservation hanno organizzato, nella mattinata di ieri, un’uscita in mare nel Golfo di Taranto a bordo di “Taras” ed “Extraordinaria”, i due catamarani da ricerca scientifica della Jdc. Scopo di questa attività è stato acquisire riprese e fotografie, anche aeree con l’utilizzo di un drone, dei delfini liberi nel loro habitat naturale, immagini che saranno usate per promuovere un ambizioso progetto che le tre associazioni intendono elaborare e portare avanti: la realizzazione di un rifugio per i delfini. Quando un delfino si spiaggia, o quando dei delfini in cattività vengono sequestrati dalle autorità o provengono da un delfinario dismesso, infatti, è impossibile trovare per questi mammiferi marini un alloggio, temporaneo o permanente, in un ambiente quanto più vicino alle loro esigenze etologiche naturali.Il Rifugio per delfini in Italia è un progetto pilota in Europa: l’obiettivo è porre le basi per garantire le migliori pratiche nella cura dei cetacei. Inoltre, l’auspicio è che il progetto possa creare un precedente e produrre delle “best practices” da replicare in Europa e nel mondo. Partite dal Molo Sant’Eligio di Taranto, la base operativa dei due catamarani della Jonian Dolphin Conservation, le due imbarcazioni, dopo aver superato l’Isola di San Paolo, si sono dirette verso il mare aperto per iniziare la ricerca dei delfini.
A sole otto nove miglia “al traverso” di Taranto e della sua area industriale, i ricercatori della Jonian Dolphin Conservation hanno avvistato alcuni esemplari che, seguiti discretamente, hanno poi “condotto” i ricercatori verso un grande branco di una quarantina di esemplari.
L’emozione di poter osservare un delfino in mare ­– come fa a Taranto l’associazione di ricerca scientifica Jonian Dolphin Conservation, che mette a disposizione il proprio catamarano per fare dolphin watching senza interferire con le loro abitudini naturali – non è paragonabile con qualsiasi spettacolo in un delfinario, ambiente nel quale i delfini sono costretti a una vita innaturale. In un Paese come l’Italia, circondato dal mare, con 30 aree marine protette, Lav, Marevivo e Jonian Dolphin Conservation hanno dimostrato ieri quanto siano alte le possibilità di avvistamento dei delfini nelle acque italiane, a differenza di quanto si possa comunemente credere. Nell’occasione Carmelo Fanizza, presidente di Jdc, ha dichiarato: «noi siamo lieti di collaborare nuovamente con Lav e Marevivo, come già accaduto due anni addietro, ospitando dei loro team a bordo dei catamarani da ricerca scientifica “Taras” ed “Extraordinaria”; è un nostro primo contributo al progetto pilota per la realizzazione in Italia di un Rifugio per i delfini. Un centro di eccellenza – ha poi detto Carmelo Fanizza – che potrebbe essere ospitato a Taranto, per esempio nell’Isola di San Paolo, località baricentrica rispetto ai bacini tirrenico e adriatico, nonché ai mari siciliani». In natura i delfini percorrono fino a 100 km al giorno, vivono in gruppi sociali complessi, composti da decine di animali, parlano un loro linguaggio, e condividono una propria cultura. Nei delfinari, invece, questi cetacei sono costretti a fare spettacoli o essere esposti ai visitatori. Per divertire un pubblico pagante sono sottratti alle loro comunità originali, prelevati in natura o fatti riprodurre direttamente in piscina, dove si ammalano di più e muoiono prima. La speranza di vita di un delfino in cattività è, infatti, di circa 20 anni contro i 50 anni dell’aspettativa di vita in natura.
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