«Disinnescare la bomba ecologica»: luce verde alla missione Cemerad

«Disinnescare la bomba ecologica»: luce verde alla missione Cemerad
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 14:18
La missione Cemerad è partita ieri mattina. Con il primo di tre giorni di lavoro con i quali sarà disinnescata la bomba ecologica rappresentata da quel deposito zeppo di rifiuti pericolosi e radioattivi.
Una grana vecchia di quasi vent’anni. Ieri è stata accesa la luce verde alle attività di movimentazione e preparazione al trasporto dei rifiuti pericolosi e radioattivi custoditi nel sito ricade nel territorio di Statte. Dietro quella recinzione sono sistemati la bellezza di 16.724 fusti, oltre tremila dei quali, 3.334 per la precisione, contengono rifiuti radioattivi. 
Il pezzo pregiato di questa poca invidiabile collezione, per così dire, è rappresentata da una ottantina di fusti, con sorgenti e filtri contaminati dal disastro di Chernobyl. 
Un patrimonio di incredibile pericolosità al quale finalmente si è deciso di mettere mano. Quei fusti partiranno domani per essere smaltiti nell’impianto Nucleco di Roma. Sono oltre 9 milioni i fondi impegnati dal Governo per l’operazione di bonifica, stanziati grazie ad un emendamento al decreto sulle aree di crisi, giunto su proposta dei deputati del Partito Democratico pugliese.
Quell’emendamento ha consentito di velocizzare le attività e il completo risanamento e recupero del sito. Un evento invocato da anni e che ora si è tramutato in realtà. Con i lavori avviati di concerto con Prefettura, Questura, Comune di Statte, Ispra, Dipartimento di prevenzione dell’Asl, Dipartimento provinciale Arpa Puglia, Ispettorato territoriale del lavoro, Comando provinciale Vigili del Fuoco.
L’intervento di risanamento e recupero dell’area ex Cemerad, sottoposta a sequestro nel 2000, è stato affidato alla società “in house” Sogin S.p.A., società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, compresi quelli prodotti dalle attività industriali.
«Le diverse fasi dei lavori saranno svolte nel rispetto della massima sicurezza e tutela dei cittadini, anche attraverso il controllo delle Forze dell’Ordine, secondo il “Piano Operativo d’Intervento” definito ed approvato dal Commissario Straordinario per l’attuazione dell’intervento di messa in sicurezza» - hanno fatto sapere ieri dalla Prefettura. 
«Enorme soddisfazione» è stata espressa dal vice ministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova per l’annuncio dato dal commissario straordinario alle bonifiche di Taranto, Vera Corbelli, dell’inizio delle operazioni per la rimozione dei fusti.
«Non possiamo che unirci alla voce di quanti definiscono quella di giovedì 18 maggio una giornata storica» - ha spiegato il vice ministro. «La bonifica dei siti inquinati, siderurgico e non solo, era ed è una priorità imprescindibile del Governo e della gestione commissariale» ha concluso il viceministro Bellanova. 
«Dopo oltre 15 anni – ha dichiarato l’onorevole tarantino Ludovico Vico, promotore e firmatario dell’emendamento - l’avvio del lavoro di bonifica dell’ex Cemerad non può che essere accolto con favore dall’intera comunità ionica. L’impegno del Governo nei confronti della provincia di Taranto - ha concluso il parlamentare ionico - continua a tramutarsi in fatti. Questo risultato va ad aggiungersi ai numerosi interventi sui quali, grazie agli impegni mantenuti dal Governo Renzi prima, e Gentiloni oggi, l’area ionica può fare affidamento per migliorare una condizione di crisi, dalla quale si sta lentamente emergendo».
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