Bitetti lancia il suo “Progetto Taranto”

Piero Bidetti
Piero Bidetti
di Paola CASELLA
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Sabato 10 Dicembre 2016, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 11:05
Rompere gli steccati dei partiti e stringere una grande alleanza per il bene della città. Questo l'obiettivo del "Progetto Taranto", lanciato ieri mattina in conferenza stampa dal presidente del consiglio comunale Piero Bitetti che ha invitato «tutte le forze sane del territorio a mettere a disposizione di quest’iniziativa politica le migliori energie intellettuali ed umane».
L'esponente del Pd ha poi spiegato la ragione per cui ha deciso di uscire allo scoperto prima di una presa di posizione ufficiale del suo partito: «Mi sono stancato di attendere. Nei mesi scorsi, attraverso i media, ho detto che sarei stato della partita per le Amministrative. Sento il dovere di mettermi a disposizione della comunità, perché investito dai quattromila voti ricevuti alle elezioni regionali».
Bitetti ha poi fatto chiarezza in merito ad una sua possibile candidatura a sindaco di Taranto: «Ho detto che sono della partita, ma ciò non significa necessariamente che sarò io il candidato. La questione delle candidature deve essere posta solo in un secondo momento, perché prima di tutto c'è il progetto. Penso ad una lista civica che metta insieme una squadra autorevole e di altissimo livello».
Il presidente del consiglio comunale si è soffermato anche sul suo rapporto con il Pd che, forse, vorrebbe seguire un percorso diverso da quello da lui delineato: «Non rompo con il Pd, ma sono stanco di questo attendismo, non è più sopportabile. Qui bisogna fare un passo in avanti, ma nessuno si muove o poco si muove. Allora questo passo in avanti lo faccio io. Se il Partito democratico condividerà il progetto, bene, altrimenti andrò avanti da solo». Ma, alla domanda se il Pd possa essere successivamente recuperato in un eventuale turno di ballottaggio, Bitetti ha risposto con uno smagliante sorriso.
Dalla “grande coalizione” il presidente del consiglio comunale non vorrebbe escludere proprio nessuno, neppure il Movimento 5 Stelle, a patto che esso sia interessato a sposare il “Progetto Taranto”. Un’ipotesi, questa, tutt’altro che concretizzabile, visto che i 5 Stelle segnano da sempre la propria distanza da tutte le altre forze politiche. L’invito di Bitetti ad aderire al progetto metterebbe, però, al riparo la costituenda coalizione dall’accusa di voler dar vita ad un’ampia alleanza al solo scopo di arginare l’avanzata del populismo.
Intorno allo stesso Tavolo, per il rappresentante del Partito democratico, potrebbe sedere tranquillamente anche la lista Sds, la più fedele al sindaco uscente Ippazio Stefàno, anche in questo caso, a condizione di aderire all’iniziativa politica annunciata ieri, perché «non è questo il momento della chiusura nei singoli recinti».
In merito alle primarie, il presidente del consiglio comunale ha poi dichiarato: «Le primarie a volte uniscono e a volte dividono in maniera pesante, penso a quelle tra Vendola e Boccia. Sono solo uno strumento. Ora c'è soprattutto la necessità di condividere un progetto politico e serve capacità, maturità e coraggio per scegliere l'uomo migliore».
Secondo Bitetti, sarebbe molto più utile e proficuo inserire l'ipotesi delle primarie all’interno del Tavolo per il "Progetto Taranto". Insomma, l'esponente del Pd propone una «metanoia, un nuovo modo di ragionare per il bene della città».
L'esponente del Partito democratico ha indicato, inoltre, il cuore del "Progetto Taranto": «Bisogna partire dal Museo archeologico, dal patrimonio storico, artistico e culturale, dalle risorse naturali, mettendo al centro il mare. Solo così la città potrà immaginare un futuro nuovo».
Bitetti, infine, ha invitato a non abbandonare la fiducia e la speranza, sia in merito ai 50 milioni di euro destinati alla sanità jonica, inseriti e poi scomparsi dalla manovra di Bilancio, perché «potrebbero essere recuperati da qualche Ministro», sia in merito «alla somma di 1,3 miliardi di euro che, grazie all’accordo tra la famiglia Riva e le Procure di Milano e di Taranto, potrebbe essere utilizzata per rendere eco compatibile lo stabilimento siderurgico».
 
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