Aperture nei festivi, la Cei: «Il riposo è un diritto della persona»
E anche la Regione invita a rispettare le chiusure

Aperture nei festivi, la Cei: «Il riposo è un diritto della persona» E anche la Regione invita a rispettare le chiusure
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Aprile 2017, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 19:25
«Il consumismo a oltranza, che richiede la completa dedizione dell'uomo e della donna al lavoro, non è compatibile con i valori cristiani che hanno come obiettivo la valorizzazione piena della persona e per questo indicano nella domenica il giorno dedicato al Signore, alla famiglia, al riposo». È quanto sottolinea monsignor Filippo Santoro, vescovo di Taranto e presidente della commissione episcopale Cei sul lavoro, intervenendo nel dibattito riaperto dalle dichiarazioni di diversi esponenti politici, la più recente quella dell'esponente pentastellato Luigi Di Maio, contro le liberalizzazioni e in particolare le aperture dei negozi alla domenica. «Rincorrere un modello economico che veda esclusivamente nel commercio una prospettiva di sviluppo, non fa che impoverire la nostra spiritualità - osserva l'arcivescovo di Taranto - Anzi, nella prospettiva biblica del settimo giorno in cui Dio si riposa è adombrato il dono della libertà delle persone che non sono schiave». E ricorda «le parole di Papa Francesco, per il quale «forse è giunto il momento di domandarsi se quella di lavorare alla domenica è vera libertà». Il riposo che ristora e riequilibra la vita sociale a partire dalla priorità della persona, della sua fede, dei suoi affetti, è un diritto - ribadisce monsignor Santoro - Non dobbiamo cedere alla mentalità che antepone il consumo e il profitto ai rapporti e alla cura delle relazioni umane e di chi è più nel bisogno».
Per l'esponente della Cei, in ogni caso, «quello delle aperture domenicali è un problema delicato, che va affrontato senza scadere in strumentalizzazioni di parte e tenendo ben presente che ci riferiamo soprattutto al settore del commercio e non a quello dei servizi essenziali, come la sanità o i trasporti, la sicurezza o l'informazione, che seguono una indispensabile turnazioneMonsignor Santoro osserva che «a dettare le condizioni è la grande distribuzione, forte del suo potere contrattuale, a discapito dei piccoli commercianti che stentano a sostenere lo stesso ritmo e che ne pagano le conseguenze. Dall'entrata in vigore del decreto Monti nel 2012, che liberalizzava le aperture, si sono sempre più resi evidenti i guasti che questa normativa ha prodotto all'interno delle famiglie dei lavoratori». Anche in una società sempre più secolarizzata, con sempre meno gente presente alla messa domenicale, l'arcivescovo di Taranto ribadisce che «la domenica libera dal lavoro, eccettuati i servizi necessari, sta ad affermare che la priorità non è all'economico ma all'umano, al gratuito, alle relazioni non commerciali ma familiari, amicali; e per i credenti alla relazione con Dio e con la comunità cristiana». D'altro canto, sottolinea l'esponente della Cei, «non possiamo accettare che i centri commerciali con i loro spazi alienanti rappresentino le nuove piazze, dove ognuno è solo in mezzo a tanti. Dobbiamo impegnarci per recuperare il senso dello stare insieme, che è la condivisione. Auspico che si colga l'occasione di questo dibattito come una opportunità: sono maturi i tempi per riorganizzare le priorità e per rimettere le esigenze dell'uomo e della famiglia prima di quelle economiche».

E sulla questione interviene anche il presidente della Regione Puglia:
«Le festività nazionali, quelle religiose, la chiusura domenicale, dovrebbero essere godute da tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Per le prossime festività del 25 aprile e del primo maggio invitiamo tutti gli esercizi commerciali e i centri commerciali a chiudere nel rispetto del valore della festività, ancora così alto e profondo». Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dopo «la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della grande distribuzione contro le aperture commerciali nei giorni festivi e le iniziative sindacali messe in campo negli ultimi giorni». «Pertanto - dice - accogliamo la richiesta delle organizzazioni sindacali a iniziare un confronto sul tema, convocando a breve un tavolo di concertazione alla presenza di tutte le associazioni datoriali». Il tavolo è finalizzato - conclude Emiliano - a «ricercare una soluzione condivisa volta alla tutela della conciliazione dei tempi di casa e di lavoro del personale occupato nelle predette giornate, oltre che a restituire l'importanza alle festività»
© RIPRODUZIONE RISERVATA