L’1-1 finale probabilmente sta un po’ stretto al Bologna per le tante occasioni da rete create dalla squadra di Thiago Motta nella seconda metà del secondo tempo, dopo la rete del vantaggio realizzata al 24’ da Lykogiannis con una punizione dal limite di rara bellezza. Però questa partita ha vissuto anche una prima parte totalmente differente. Nel primo tempo infatti il Lecce si è fatto preferire agli emiliani con belle trame di gioco non sfruttate a dovere dagli avanti giallorossi. Il portiere Skorupski ha sventato i pericoli portati a turno da Dorgu, Gonzalez e Banda mentre il dirimpettaio Falcone ha neutralizzato il destro insidioso di Ndoye su una delle poche sortite degli ospiti in area leccese. Anche il secondo tempo stava scorrendo senza grandi sussulti al punto da spingere Thiago Motta ad effettuare quattro sostituzioni in un solo colpo: dentro elementi del calibro di Moro, Freuler, Zirkzee e Lykogiannis con il chiaro intento di trovare l’episodio giusto per sbloccare il risultato. L’episodio, come detto, è arrivato quasi per caso, al 24’, in seguito ad un fallo commesso da Sansone su Ferguson al limite dell’area di rigore. Sul pallone si è presentato Lykogiannis che con un sinistro telecomandato ha spedito il pallone nel sette alla sinistra dell’incolpevole Falcone.
Una prodezza che ha mandato nel pallone la squadra di D’Aversa, costretta a partecipare passivamente al torello messo in pratica da Freuler e compagni. In quella fase del match il Bologna ha avuto almeno tre palle d’oro per chiudere i conti solo che, in due circostanze, Falcone è stato superlativo tenendo in partita il Lecce.
Sorretta da un pubblico che non ha mai smesso di incitare i propri beniamini, la squadra salentina a pochi secondi dallo scoccare del quinto ed ultimo minuto di recupero ha goduto di un calcio d’angolo. Non avendo più niente da perdere anche Falcone si è portato nell’area avversaria e sulla respinta della difesa del Bologna il portiere è diventato inatteso protagonista. Rafia, anticipando di pochi istanti il triplice fischio di Doveri, ha pescato Dorgu in area avversaria, sul colpo di testa del giovane danese Calafiori ha atterrato proprio Falcone mentre questi si preparava a colpire a due passi da Skorupski. L’assistente Longo ha alzato la bandierina per segnalare la posizione di fuorigioco di Dorgu, decisione però smentita nell’immediato dal Var che - fugato il primo dubbio - ha scorto l’irregolarità su Falcone invitando Doveri a presentarsi dinanzi al monitor. Al direttore di gara sono bastati pochi frame per assegnare il rigore. E il resto ormai è storia.