Il Lecce, Corvino e le strategie di mercato. «Il club può permettersi di rifiutare offerte sopra i 10 milioni di euro»

Il Lecce, Corvino e le strategie di mercato. «Il club può permettersi di rifiutare offerte sopra i 10 milioni di euro»
di Tonio DE GIORGI
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 05:00

Mancano tredici giorni alla chiusura del calciomercato invernale e il Lecce ieri ha presentato il secondo acquisto, Cassandro, dopo l’arrivo del centrocampista Maleh. Il direttore generale dell’area tecnica Pantaleo Corvino e il direttore sportivo Stefano Trinchera, numeri alla mano, non abbassano la guardia: «Bisogna essere sempre pronti a cogliere sia in entrata sia in uscita determinate situazioni», ha detto Corvino. Ieri pomeriggio è stata ufficializzata la cessione di Bjorkengren al Brescia: il calciatore si trasferisce “a titolo temporaneo con diritto di opzione in favore del Brescia. La società giallorossa mantiene il diritto di riacquisto in caso di futura vendita”, questa la nota del club giallorosso. E il giorno prima aveva annunciato la partenza di Bistrovic e Cetin.

«Adesso siamo 24 più tre portieri – continua -. Abbiamo tre portieri per un posto; per gli esterni difensivi siamo partiti con quattro per due posti, poi con l’utilizzo di Baschirotto in posizione centrale siamo diventati tre, ma con l’arrivo di Cassandro siamo tornati a quattro opzioni. Come marcatori centrali ne avevamo sei per due posti; se per Cetin si completerà l’uscita saremo cinque per due posti». In questo momento, però, arruolabili sono solo in tre: Umtiti, Baschirotto e Tuia. «Però staremo attenti, non stiamo sottovalutando questa problematica – chiarisce -. Non dimentichiamoci Blin, il quale quando è stato utilizzato da marcatore centrale lo ha fatto bene. Teniamo conto del rischio e del fatto che di fronte a squalifiche e infortuni saremmo in difficoltà, ma siamo vigili su eventuali opportunità e non ci crocifiggete se non possiamo andare oltre le nostre possibilità per prendere qualcuno. Pongracic lo abbiamo mandato in Germania per valutare quanto il nostro staff medico aveva visto – spiega -; si è deciso di fare un intervento piuttosto che una terapia conservativa. Pongracic mancherà due mesi mezzo, tre. Lo avremo negli ultimi due mesi. Ci auguriamo che possa tornare a esser il protagonista che abbiamo conosciuto. E che Dermaku possa essere quello apprezzato nella passata stagione. L’augurio è che questi due ragazzi possano tornare a darci una mano. Però vediamo ciò che offre il mercato, staremo con gli occhi aperti».

La cessione di Bistrovic ha un po’ sorpreso soprattutto dopo gli elogi ricevuti da Baroni per lo spezzone di partita a La Spezia. Ma il tecnico disse pure che su di lui era in corso una riflessione, senza entrare nello specifico. Un calciatore, ha detto Corvino, che è stato pagato 12 milioni di euro. «A centrocampo siamo otto per tre posti. Senza Bistrovic e Bjorkengren saremmo in sei – continua -, per migliorare una squadra, fatta in poco tempo la scorsa estate, ci vogliono più sessioni. Con il tempo ci possiamo rendere conto di chi può non crescere o migliorare»Non sono previsti altri arrivi a centrocampo dove sembra esserci piena fiducia in Helgason e Askildsen. E anche in attacco non sono previsti ulteriori innesti. «Abbiamo sei esterni offensivi per due posti – aggiunge -. Poi abbiamo tre attaccanti centrali per un posto». Sulle uscite spiega: «Se qualcuno si sente protagonista e vuole esserlo altrove, ma nessuno lo vuole, è un problema. Noi questi giocatori non li consideriamo esuberi, possono restare qui perché oggi l’allenatore fa delle scelte, domani può farne altre in funzione di qualsiasi situazione». Infine ribadisce che «i nostri pezzi migliori non verranno ceduti. Abbiamo avuto diverse offerte importanti, però la società ha deciso di non privarsene perché abbiamo come principale obiettivo la salvezza – conclude -. Privarsene significava non mantenere fede a quanto detto. Oggi ci possiamo permettere di rifiutare offerte di gran lunga superiori ai 10 milioni di euro, e possiamo documentarle. Due anni e mezzo fa, quando sono arrivato, le cose stavano diversamente».

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