Nicola Piovani e la musica "pericolosa"

Nicola Piovani e la musica "pericolosa"
di Eraldo MARTUCCI
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Giovedì 17 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 08:40
Proviamo ad immaginare per un momento i film di Federico Fellini, Sergio Leone, Nanni Moretti e Roberto Benigni senza colonna sonora: sarebbero diventati ugualmente quei capolavori da tutti conosciuti? Probabilmente no, perché le sequenze più memorabili di alcuni celeberrimi film non avrebbero avuto quegli esiti così trionfali se non ci fossero stati gli interventi musicali di Nino Rota, Ennio Morricone e Nicola Piovani.

E proprio quest’ultimo torna nel Salento per il doppio appuntamento con lo spettacolo “La musica è pericolosa” nell’ambito del Festival “La Ghironda”. Piovani sarà questa sera alle 21.30 nel Piazzale delle Terme di Santa Cesarea (info e prevendita biglietti: www.bookingshow.it), e domani, sempre alle 21.30, in Piazza del Plebiscito a Ceglie Messapica (ingresso gratuito).

Il Premio Oscar per le musiche del film “La vita è bella” guiderà gli spettatori in un viaggio di note e suggestioni, ripercorrendo i suoi lavori accanto a De André, Fellini, Magni, e altri registi italiani, spagnoli, francesi, argentini. “La musica è pericolosa” è un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena: pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. Con lui sul palco ci saranno Marina Cesari, Pasquale Filastò, Ivan Gambini, Marco Loddo e Rossano Baldini.

Nicola Piovani non ha certamente bisogno di presentazioni. Pianista, compositore e direttore d’orchestra, ha anche ricevuto tre David di Donatello per “Ginger e Fred” di Fellini, “Caro diario” e “La stanza del figlio di Moretti”,  quattro premi “Colonna sonora”, due Nastri d’argento e due Ciak d’oro. Con “L’équipier” di Philippe Lioret ha ottenuto la nomination al César, il premio del pubblico e la menzione speciale della giuria al festival “Musique et cinéma” di Auxerre.

Parallelamente alle colonne sonore per il cinema, il compositore romano ha scritto sin dall’inizio della sua carriera musiche di scena per il teatro, in particolare per  gli allestimenti di Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman. Risale alla fine degli anni Ottanta il sodalizio artistico con lo scrittore Vincenzo Cerami che si concretizzò nella fondazione della Compagnia della Luna. L’idea di partenza era stata quella di dare vita a un genere di teatro che in quel momento non trovava spazio sulle scene italiane: un teatro dove musica e parola abbiano la stessa dignità.

Una vita nel segno della musica, dunque, quella di Piovani, e che lui stesso ha raccontato nel libro autobiografico “La musica è pericolosa”, da cui ha preso spunto per il titolo dello spettacolo. Tantissimi gli incontri che la musica ha reso possibili: con Fabrizio De André, con il quale ha scritto due album capitali come “Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”; con il pubblico che lo ha ascoltato dal vivo nei cabaret o nei teatri; con le bande, in particolare l’“Abbate” di Squinzano, che ascoltava spesso da ragazzo portato dal padre durante la festa di San Rocco. E proprio in ricordo di quegli ascolti così emozionanti Piovani ha dato a suo figlio il nome di Rocco.     
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