Sanremo 2017, tra canzoni d'amore e sulla mamma: sarà un Festival tradizionale

Sanremo 2017, tra canzoni d'amore e sulla mamma: sarà un Festival tradizionale
di Rita Vecchio
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Venerdì 20 Gennaio 2017, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 18:30

Amore, amore e ancora amore. È questa la parola declinata in tutti i modi possibili nell’edizione del Festival di Sanremo oramai alle porte. Tra la conferma di Crozza che sarà all’Ariston in “stile copertina” e un altro “magari” alla presenza di Stevie Wonder, Carlo Conti definisce l’insieme delle canzoni «un quadro completo, quello fatto da autori nuovi della canzone italiana». Sarà. Ma i temi trattati sono monocordi. E le musiche, scontate. Quantità (ventidue in gara) e il loro essere radiofonico, le caratteristiche principali.


A un primo ascolto, emergono canzoni che appartengono a un «mazzo di fiori» tradizionale, dalle sonorità e dalla struttura della canzone classiche. Sentimenti, dialoghi interiori e riflessioni sull’esistenza e su come la vita dovrebbe essere vissuta. Due le “mamme” al Festival. Quella cantata da Gigi d’Alessio in "La prima stella" in un testo struggente di un ricordo lontano nel tempo ma sempre vivo e quella di Ermal Meta in "Vietato morire", in cui sono gli abusi familiari a essere trattati («ricorda che l’amore non colpisce mai in faccia»). Piace la dichiarazione d'amore de "L'ottava meraviglia" di Ron e "Portami via" di Fabrizio Moro che si rifugia negli affetti familiari per sconfiggere panico e ipocondria. Come la "Vedrai" di Samuel, che con le sonorità dei Subsonica si serve dell'amore «per dimenticare  noia, abitudine e delusione». Marco Masini ritorna sul palco con "Spostato di un secondo", ballad sentimentale intensa che porta la firma di Diego Calvetti e Zibba. Come sempre di Zibba è testo e musica di "Togliamoci la voglia" di Raige e Giulia Luzi, musicalmente interessante, tra parti elettroniche e inserti rappati. Duetto interessante quello Nesli e Alice Paba con "Do retta a te". Al Bano con "Di rose e di spine" dal ritornello pieno della sua vocalità indiscussa ma che sa tenorismo in questo caso di un’opera pucciniana o mascagnana contemporanea. Clementino con "Ragazzi fuori" (e il testo di Marracash) ci ricorda a tratti Saviano. Tra gli autori, Kekko Silvestre dei Modà firma la canzone di Bianca Atei "Ora esisti solo tu", Giorgia il testo di Sergio Sylvestre (Big Boy vincitore della passata edizione di  Amici) in una "Con te" tipicamente sanremese di una storia d’amore finita e l’inserto del coro gospel. "Il diario degli errori" di Michele Bravi è firmata da Cheope (Alfredo Rapetti Mogol), Giuseppe Anastasi (che ha già portato varie volte Arisa sul podio dell’Ariston) e Federica Abbate, quest’ultima all'Ariston anche con "Il cielo non mi basta" di Ludovica Comello. Giusy Ferreri con "Fa talmente male" e con le  musiche scritte da Takagi e Ketra (gli stessi che hanno prodotto l’ultimo disco di Fedez e J-Ax).

Amara invece firma il testo e musica di Fiorella Mannoia "Che sia benedetta" ed Emma quella di Elodie (l’altra proveniente da Amici), "Tutta colpa mia". Francesco Gabbani nel suo dubbio amletico di "Occidentali's Karma", tra dinamisco ritmico e citazioni. "Mani nelle mani" di Michele Zarrillo non è altro che un viaggio nei ricordi felici e “Fatti bella per te” di Paola Turci che canta di una bellezza da ritrovare e non perdere. Sempre l’amore domina nella ballata "Nessun posto è casa mia" di Chiara. Per finire Alessio Berenabei con “Nel mezzo di un applauso” dalla ritmica dinamica ma che lascia perplessi. Il tutto a primo ascolto, ovviamente. Perché poi sul palco, vestite di arrangiamenti orchestrali e di live, possono capovolgere qualsiasi tipo di primo commento.
 

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