Lino Banfi choc: «Ho pensato al suicidio»

Lino Banfi
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Venerdì 24 Giugno 2016, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 12:23

ROMA - Lino Banfi, una delle icona del cinema italiano, sta per tagliare un traguardo davvero importante: il prossimo 9 luglio compirà infatti 80 anni. E per celebrare una data così importante, si è raccontato in un'intervista al settimanale Oggi in cui rivelato anche un particolare choc. Alcuni decenni fa nonno Libero (per tutti i fan di "Un medico in famiglia") avrebbe pensato al suicidio.
 

 


"Siamo tutti uguali davanti a Dio - spiega -. Ho timore solo di una cosa: quando quei quattro mi prenderanno con la cassa, mi auguro che non dicano ‘Mortacci sua, come pesa questo!'. Quindi sto tentando di dimagrire drasticamente in vista della grande occasione. Ho il complesso di essere grassissimo: nel mio cervello credo di essere 6 o 700 chili, altro che 100 quale sono. Già trent'anni fa l'idea di arrivare a 100 chili mi spaventava talmente tanto che mi sarei voluto suicidare. Poi non l'ho mai fatto, ma non mi sono mai piaciuto, lo devo ammettere. Infatti non rivedo mai le cose che giro. Ho avuto bisogno di tempo per trasformare i miei complessi in buffe caratteristiche. Ho avuto bisogno di tempo per imparare a volermi bene".

Nell'intervista Banfi racconta anche dell'amicizia di lunga data con il Papa emerito Benedetto XVI.

"Il nostro rapporto si è sviluppato negli anni. Dopo le sue dimissioni io scrissi una poesia ispirata da una visione: avevo sognato che ci sarebbero stati due Papi. La poesia venne poi pubblicata da Avvenire e da Famiglia Cristiana. Scrissi poi una lettera a Padre Georg chiedendogli di poter riabbracciare il Papa Emerito. Dopo qualche mese mi arriva la telefonata. L'appuntamento lo fissiamo per il giorno dopo. Arrivo nel piccolo monastero dove alloggia Benedetto, all'interno dei giardini vaticani. In un salottino tutto bianco era seduto ad aspettarmi Papa Benedetto che, aprendo le braccia, mi dice: ‘Banfi, adesso lei mi racconta tutta sua vita'. Gli ho raccontato così anche i cinque anni passati in Seminario. Ad un certo punto mi chiede perché non ho continuato con l’esperienza sacerdotale: 'Non era quella la mia strada, non la sentivo mia. Volevo fare l’attore', gli rispondo io. 'Anche fare l’attore è una missione': grazie a queste parole del Santo Padre è come se avessi fatto finalmente pace con il mio passato e con le mie scelte".




 

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