Festival del Mediterraneo, musica arte nel Castello

Josè Van Roy Dalì
Josè Van Roy Dalì
di Azzurra DE RAZZA
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Mercoledì 31 Agosto 2016, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 16:46
Non dimenticarsi il Mediterraneo. Spazio geografico, crocevia di civiltà differenti che, in molti casi, hanno trovato la propria massima espressione nella cultura, nell’arte.
Come uno slogan o un invito, è proprio questo l’obiettivo della tre giorni che si apre oggi ad Andrano (alle 20 nel Castello Spinola Caracciolo), piccolo comune del sud Salento che chiama a raccolta artisti e intellettuali per chiedere loro come “sentono” oggi il mondo nel quale vivono, come lo accolgono, lo leggono o lo rifiutano, guardando la storia, vivendo il presente, proiettandosi al futuro del grande bacino di cui siamo piccola penisola.
Musica, teatro, danza, cortometraggi, libri, mostre d’arte, serate conviviali, confronti culturali. Sarà il centro storico di Andrano, attorno al maniero fortificato suo simbolo a farsi speciale contenitore della terza edizione del “Festival delle Culture Mediterranea”, fino al 2 settembre.
Il Castello Spinola Caracciolo, dai nomi delle importanti famiglie che ne detennero il possesso, rappresenta uno dei tradizionali palazzi baronali del Salento costruiti con la tipica pietra calcare locale, arricchito da un complesso e bel giardino. Tra le sue sale si darà avvio al festival con un incontro dedicato al progetto “Mediterranea”, un’imbarcazione, un ketch armato a cutter di 60 piedi, disegnato da Michel Bigoin, energeticamente autosufficiente, che naviga per conoscere il Mediterraneo, il mare e la sua storia, con l'obiettivo di incontrare gli intellettuali, gli artisti, gli scrittori, i rifugiati, la gente comune del luogo, con i quali scambiare idee e punti di vista, alla ricerca del "pensiero Mediterraneo”. Questa spedizione culturale, scientifica e nautica da 20mila miglia e più, farà tappa in questi giorni nel Salento, prendendo parte all’evento andranese, attraverso le voci di Simone Perotti, scrittore e saggista, ideatore e co-fondatore del progetto Mediterranea, e di Francesco Piro, responsabile culturale della spedizione.
Si passerà poi alla bellezza di pittura e scultura. Alle 21, sempre al Castello, Josè Van Roy Dalì, figlio del famoso artista Salvador Dalì, inaugurerà la collettiva d’arte “Il Mediterraneo dell’anima”, con le opere di 31 artisti provenienti da tutta Italia. A seguire, alle 21.30, spostandosi nella Chiesa ex conventuale dei Domenicani, l’apertura della personale “Un pugno nello specchio” di Giuseppe Corrado, artista di Montesano Salentino scomparso nei mesi scorsi. Ha portato la sua arte in giro per il mondo: famose sono le sue opere monumentali che hanno arricchito l’urbano di molte città, sculture su legno, marmo, pietra leccese, bassorilievi, dipinti di assoluto valore.
La giornata si chiuderà con la musica, nel Parco Sandro Pertini. Sulla scena, dalle 22, il trio La Nuit Manouche, con clarinetto, contrabbasso e chitarra gipsy.
Domani il festival sposterà il proprio occhio sul teatro, con “Dimenticare Medea”, dell’Accademia Mediterranea dell’attore con la regia di Tonio De Nitto, e sui libri, con la presentazione del volume di Franco Ungaro “Vado a Lecce”. Sempre musica in chiusura di giornata con Gabellone Coppola Duet.
Venerdì sarà serata di approfondimenti attraverso vari incontri, tra cui quello sul progetto Emergency. La musica saluterà i presenti al ritmo di Giorgio Moretto e della Compagnia Popolare.
Accanto agli appuntamenti culturali, nelle tre giornate, verrà offerto ai visitatori un contatto con i sapori del cibo. Sarà allestito uno speciale percorso degustativo con la presenza di eccellenze della produzione agro-alimentare e vinicola.
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