Nel Lazio debutta il richiamo in vacanza. La Pisana ha aperto le prenotazioni del vaccino, solo per la seconda dose, a chi ha ricevuto la prima in un’altra regione. Di fatto, è il primo tentativo di creare una corsia vaccinale per chi arriva in villeggiatura da fuori, ora che il turismo, con tutti i limiti pandemici, spera in una boccata d’ossigeno durante l’alta stagione. C’è sempre il solito problema delle forniture: la coperta oggi è più larga che in passato - pensiamo alla penuria di fiale di aprile e maggio - ma non basta comunque a coprire tutti i potenziali visitatori a caccia della seconda iniezione in trasferta. Finora, per i vacanzieri, sono state stoccate 9mila dosi. Si parte così, sperando che il governo a un certo punto spedisca le fiale extra, per compensare. Per il momento non è avvenuto. «Dall’inizio della campagna di vaccinazione abbiamo fatto oltre 100 mila somministrazioni a persone residenti in altre regioni o altri Paesi - spiega Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità di Zingaretti - Ma non ci sono state ancora ristorate». Nonostante gli appelli ripetuti al governo e al commissario dell’emergenza, Francesco Figliuolo, che il 9 giugno, con una lettera alla Conferenza Stato-Regioni, aveva autorizzato i richiami in territori diversi, anche se «solo in casi particolari», con l’impegno a mettere in atto «gli opportuni bilanciamenti logistici delle dosi». Un impegno che ora la Pisana spera sia rispettato.
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In ogni caso il primo segnale è arrivato.
I CAMPER
Ai vacanzieri non ancora vaccinati - che risiedano nel Lazio o nel resto d’Italia - è offerta un’altra possibilità. Si può ottenere l’iniezione a pochi passi dal bagnasciuga, sfruttando i camper itineranti delle Asl. Da inizio luglio vanno in giro per le località balneari, con le scorte del mono-dose Johnson & Johnson nel frigo del van. Basta una puntura e si è immunizzati. Niente richiamo. Dopo Ladispoli e Marina di San Nicola, ieri è stata la volta di Santa Marinella. Oggi invece l’unità mobile dell’Asl Roma 4 stapperà le boccette di J&J sul lido di Santa Severa. Il 16 luglio sarà la volta di Civitavecchia.
L’ultima accelerata alla campagna di vaccinazione serve anche a contenere gli effetti della variante Delta, molto più rapida nella trasmissione rispetto alle mutazioni finora in circolo. Il ceppo «indiano», come ha rivelato l’ultimo rapporto dell’istituto Spallanzani, è già dominante nella regione. Riguarda il 50% dei casi. E la proporzione è destinata a crescere: ad agosto dovrebbe superare il 70%, soppiantando la variante inglese. Fino a quando il Lazio non centrerà il traguardo dell’immunità di gregge (70% di adulti vaccinati), i contagi aumenteranno. Oggi i positivi sono in larghissima parte giovani: il 75% dei nuovi contagiati ha tra i 20 e i 29 anni. Una fascia d’età che al 50% non ha ricevuto nemmeno una dose.