Roma, a San Basilio 007 contro le gang: «Agenti in borghese e arresti a tappeto»

Roma, a San Basilio 007 contro le gang: «Agenti in borghese e arresti a tappeto»
di Simone Canettieri
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Lunedì 13 Aprile 2015, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 07:52
Sarà l'attualità, e cioè la sparatoria di sabato notte a San Basilio, a monopolizzare il comitato per l'ordine e la sicurezza di oggi pomeriggio, alle 15, in Prefettura. Un appuntamento istituzionale dal profondo valore simbolico: è il primo coordinato da Franco Gabrielli da quando l'ex numero uno della Protezione civile si è insediato a Palazzo Valentini al posto di Giuseppe Pecoraro. Intorno al tavolo il sindaco Ignazio Marino e i vertici delle forze dell'ordine, polizia e carabinieri. Da qui uscirà un piano per affrontare tutto il capitolo movida e micro criminalità, a partire dallo spaccio, nelle zone più a rischio di Roma.



​L'EMERGENZA

L'agguato dell'altra sera ha riacceso il faro su un'emergenza cittadina. Il Campidoglio, al di là delle riqualificazioni urbane come i murales sulle facciate dei palazzi, sa che il problema è tutto legato all'ordine pubblico. Per affrontare la piaga di San Basilio, Scampia romana per via della militarizzazione dello spaccio della droga, «servono agenti in borghese e indagini h24 per strada». Prendi e porta, lo chiama Rossella Matarazzo, vicecapo di gabinetto di Marino con delega alla sicurezza. Per «prendi e porta» si intende «potenziare le attività di indagine con unità operative per strada, in divisa e non», spiega la poliziotta del Campidoglio. In Comune si limitano ai ragionamenti scolastici senza entrare in collisione, o meglio dare lezioni, alle forze dell'ordine e alla prefettura a cui spetta il coordinamento. Di sicuro, trovate tipo “mandiamo l'esercito a San Basilio” non servono perché «poi certi traffici continuerebbero appena si gira l'angolo», pensa ad alta voce Matarazzo, anch'ella presente al tavolo in prefettura. Il problema è più strutturale: riguarda anche Pigneto e San Lorenzo (dove proprio sabato un gruppo di ragazzi è stato accerchiato e rapinato da un banda), altre piazze calde, diventate mini-market a cielo aperto della droga. Ecco perché serve un piano organico, suddiviso poi a seconda delle specificità dei quartieri. San Basilio rimane quello più complesso. «Servono indagini e soprattutto arresti a tappeto», ragiona Alfonso Sabella, ex pm ora assessore alla Legalità. C'è anche un tema legato ai numeri in campo: l'arrivo prima di Pasqua di cinquecento militari per l'allarme terrorismo ha sbloccato da davanti agli obiettivi sensibili (religiosi e diplomatici) uomini ed energie da inviare per strada. «Ma la coperta rimane corta», fa ancora Sabella. In Campidoglio sono fiduciosi e molto collaborativi, saranno utilizzati nel piano anche gli uomini della polizia municipale per i pattugliamenti. Marino si aspetta molto dallo “sbirro” Gabrielli, inviato dal Governo per raddrizzare Roma, dopo i colpi di Mafia Capitale e in vista del Giubileo.

Ci sono molte aspettative anche nell'approccio poliziesco di Gabrielli (è stato anche capo della Digos romana, tra le altre cose) a cui si chiederà di gestire e coordinare attività complesse, a partire dal caso di San Basilio con l'annesso mercato della droga da estirpare. Un tema che Marino ha molto a cuore. Solo la scorsa estate provocò più di una tensione tra il sindaco e Pecoraro, con la denuncia dell'inquilino del Campidoglio per l'allarme criminalità nelle notti di San Lorenzo, con spacciatori sempre in azione. Marino ieri ha preferito non commentare la sparatoria di sabato: oggi ascolterà il punto di vista del questore Nicolò D'Angelo e del comandante provinciale dei carabinieri Salvatore Luongo. Poi la discussione diventerà operativa.



IN TRINCEA

Emiliano Sciascia è il presidente del IV municipio, è nato tra i lotti di San Basilio. Spiega: «Lo scenario è difficile e complesso: parliamo di un quartiere di 30mila abitanti con il tasso di abbandono scolastico tra i più alti di Roma. Le forze dell'ordine continuano a monitorare la situazione con costanza, così come si susseguono le operazioni e gli arresti». Evidentemente, sospira il mini sindaco, «non è sufficiente: servono più forze dell'ordine, più posti di blocco, più pattugliamenti stradali». San Basilio dispone di un commissariato nel vicino quartiere di San Cleto e di una caserma dei carabinieri all'incrocio con la Tiburtina.