Omicidio a Roma, i colleghi di Michela uccisa dal compagno: «Erano una bella famiglia allargata: siamo sotto choc»

Omicidio a Roma, i colleghi di Michela uccisa dal compagno: «Erano una bella famiglia allargata: siamo sotto choc»
di Veronica Cursi
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Martedì 2 Maggio 2017, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 18:06
«Con grande costernazione e incontenibile tristezza siamo venuti a conoscenza della morte della nostra stimatissima e amata collega. I nostri pensieri vanno in questo momento ai suoi figli, alla sua famiglia, ai parenti e agli amici». Una candela accesa,  un ricordo che non si spegnerà: così i colleghi della Deutsche Schule Rom, la scuola germanica dove Michela Di Pompeo insegnava italiano, ricordano la donna uccisa dal proprio compagno, Francesco Carrieri, in un appartamento di vicolo del Babuino a Roma. 
 

Questa mattina nel famoso istituto internazionale nel cuore dell'Aurelia Antica tutte le classi hanno osservato un minuto di silenzio. Michela insegnava al liceo germanico da 10 anni ed era particolarmente amata dai suoi alunni. «Era l'insegnante che tutti avrebbero voluto avere - raccontano dalla scuola- sensibile, vicina alle esigenze dei ragazzi. Per tutti noi è stato davvero uno choc». In questa scuola immersa nel verde, la notizia è circolata subito già da ieri, anche se l'istituto era chiuso per la festa del Pimo Maggio: «Siamo una comunità, sappiamo tutto quello che accade. Quando è uscito il nome di Michela non potevamo crederci: conoscevamo il suo compagno, erano un bella famiglia allargata. E' una follia. Ogni tanto veniva a prenderla qui a scuola. Sembravano felici e sorridenti. Lei non aveva mai manifestato nessun disagio, neanche negli ultimi tempi».

Michela e Francesco erano due professionisti, insegnate al liceo lei, dirigente del Banco Popolare lui. Convivevano nell'elegante casa in centro dove si è consumato il terribile omicidio. Avevano quattro figli in tutto: due a testa da precedenti matrimoni, una vita piena di amici e soddisfazioni. Ma qualcosa negli ultimi tempi era cambiato. Lei voleva lasciarlo, era diventata distante e Francesco questo non lo sopportava. Così ha deciso di mettere fine alla vita della sua compagna, fracassandole il cranio con la prima cosa che ha trovato, un peso da palestra recuperato in casa. Forse ha vegliato il suo cadavere nel letto per un po' di tempo prima di entrare in una caserma dei carabinieri e confessare quello che aveva fatto. 

La scuola di Michela è sotto choc. Rappresentati dell'istituto saranno presenti al funerale della donna e diverse manifestazioni di cordoglio saranno organizzate nella sua scuola. Lì dove Michela era amata e il cui ricordo non morirà mai.

 
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