Giochi, Raggi prende tempo. Stretta sullo scandalo affitti: «Subito immobili censiti»

Giochi, Raggi prende tempo. Stretta sullo scandalo affitti: «Subito immobili censiti»
di Fabio Rossi
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Lunedì 29 Agosto 2016, 08:23
La parola fine, sulla candidatura olimpica di Roma, non è ancora stata scritta. «Sono rimasta con Giovanni Malagò che ci saremmo sentiti dopo l'estate. L'estate non è ancora finita. Ci sentiremo». Virginia Raggi prende tempo, in attesa dell'incontro di oggi con Luca Pancalli, presidente del comitato paralimpico nazionale e vice del comitato Roma 2024, in partenza per Rio de Janeiro. E, soprattutto, in vista del vertice decisivo con il numero uno dello sport nazionale, nel quale darà la risposta definitiva del Campidoglio sulla questione. La sindaca interviene alla festa del Fatto Quotidiano, a Testaccio, dove il popolo pentastellato manifesta apertamente la sua contrarietà ai Giochi. La Raggi la prende alla larga: «A Roma ci sono moltissimi impianti sportivi, circa 150, in condizioni disastrose - dice dal palco l'inquilina di Palazzo Senatorio - Nelle scuole lo sport si pratica un'ora a settimana. Lo sport va implementato, ma dall'infanzia». Ma per la decisione finale sulla candidatura, ribadisce, nessuna accelerazione «ogni discorso è rinviato a dopo l'incontro che avrò con Malagò». In realtà i pontieri, di Comune e Coni, sono già al lavoro da settimane. Si punta sul «dialogo» con gli uomini forti della giunta romana (quelli che dovranno prendere materialmente la decisione, vale a dire la Raggi e il suo vice Daniele Frongia), lasciando ai margini le pressioni che arrivano da alcuni esponenti nazionali del M5s, a partire dal tandem Di Battista-Taverna. «Con la giunta si è instaurato un rapporto molto costruttivo», trapela dal Coni. Prima ancora dell'incontro con Malagò, già oggi dovrebbe esserci il faccia a faccia «riservato» tra Pancalli e la Raggi, lontano da flash e telecamere della cerimonia istituzionale.

 

LA TRATTATIVA
La trattativa, indirettamente, coinvolge anche il Governo, che su Roma 2024 ha scommesso fin dall'inizio. Proprio Palazzo Chigi nelle prossime settimane dovrà prendere una decisione sui progetti presentati da Roma Capitale nel bando per le periferie. E la presenza o meno della candidatura olimpica potrebbe pesare. L'argomento, ieri, lo ha affrontato anche la Raggi. «Il governo svolgerà il suo esame con imparzialità. Il resto lo lascio alle speculazioni». Dal palco di Testaccio, dove è intervenuta via Skype anche la collega grillina di Torino, Chiara Appendino, la prima cittadina di Roma è tornata sull'ordinaria amministrazione della città, tracciando l'elenco dei punti da affrontare «da qui a dicembre», per il quale sta chiamando a raccolta i singoli assessori, chiedendo a tutti «un cronoprogramma» degli interventi. A partire dall'emergenza ambientale, dove secondo la Raggi «stiamo facendo ripartire l'opera di pulizia della città e di smaltimento dei rifiuti». Quindi i trasporti, per i quali la sindaca si impegna «a garantire il servizio al 95 per cento del livello ottimale per la riapertura delle scuole». E poi eccoli, i punti forti del programma M5S: «il rapporto con la gestione commissariale da ridefinire», con il possibile audit sul debito storico del Campidoglio, e «il censimento del patrimonio comunale», grazie al quale la sindaca vorrebbe imprimere una svolta decisa, dopo gli anni dello scandalo degli affitti. Per non parlare «del famoso tesoretto da 1,2 miliardi di sprechi», su cui «vogliamo mettere le mani da settembre».

IL CONFRONTO
La Raggi lancia poi una stoccata alle passate gestioni di Palazzo Valentini: «La Città metropolitana quando era ancora Provincia s'è comprata palazzi di cui non c'era bisogno, diciamolo». E sulla Metro C: «I lavori sono avviati, al Colosseo ci si arriva, il punto è capire quando - sostiene la sindaca - Roma Metropolitane ha detto che al Colosseo ci arriviamo se va bene al 2021 e per completare tutta l'opera servono altri tre anni».
Lorenzo De Cicco