Il ceppo di Xylella denominato CoDiro, rinvenuto a Lecce, non contamina la vite

Il ceppo di Xylella denominato CoDiro, rinvenuto a Lecce, non contamina la vite
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Sabato 5 Settembre 2015, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 18:36

Il ceppo di Xylella per il genere Vitis, denominato CoDiro, e rinvenuto a Lecce, non contamina la vite. Lo rende noto il Ministero delle politiche agricole alimentari a conclusione dei test di patogenicità. ''I test, effettuati dall'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del CNR e dal Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell'Università degli Studi di Bari, - si legge in una nota del Mipaaf - sono durati più di 12 mesi e hanno riguardato diverse varietà di vite, dimostrando che le misure fitosanitarie applicate alle piante di vite contro Xylella fastidiosa possono essere abolite in quanto il ceppo batterico presente in Puglia non ha alcun effetto su queste piante. Questi risultati rafforzano quanto sinora evidenziato dalle indagini effettuate nei territori contaminati''.

Il dossier in questione, corredato dei relativi dati scientifici, è stato già trasmesso ai competenti uffici della Commissione UE e la sua discussione è prevista nel Comitato Fitosanitario Permanente del 17-18 settembre a Bruxelles, nell'ambito del quale dovranno essere assunte le decisioni in merito alla modifica della normativa dell'Unione su Xylella fastidiosa, eliminando la vite dall'elenco delle specie ospiti del ceppo CoDiRO sottoposte a regolamentazione.

"Si tratta di un risultato molto importante - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - e sul quale abbiamo lavorato per mesi.

Provvederemo alla pubblicazione del dossier e alla sua diffusione anche presso i Paesi terzi, perché in questi mesi ci sono state troppe speculazioni che hanno danneggiato il comparto vivaistico legato al commercio di barbatelle e di viti non solo in Puglia. Attraverso le nostre ambasciate inviteremo i Paesi che hanno blocchi sulle nostre piante a modificare le loro decisioni".

Lo studio che certifica il fatto che il ceppo di Xylella per il genere Vitis, denominato CoDiro, e rinvenuto a Lecce, non contamina la vite, protegge i 39 milioni di valore delle esportazioni Made in Italy realizzati nel 2014 di talee innestate e barbatelle di vite, messe a rischio da ingiustificate misure protezionistiche adottate da diverse Paesi. E' quanto afferma la Coldiretti nell'esprimere apprezzamento per i risultati dei test effettuati dall'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del CNR e dal Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell'Università degli Studi di Bari che sono durati più di 12 mesi e hanno riguardato diverse varieta' di vite. '

'Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un risultato importante per il vivaismo italiano che ha proprio nella vite uno dei suoi punti di eccellenza ma soprattutto si comincia a fare chiarezza su notizie allarmistiche che hanno causato pesanti danni al settore. E' importante - conclude la Coldiretti - che i risultati scientifici acquisiti possano tradursi a livello comunitario nella eliminazione della vite dall'elenco delle specie ospiti del ceppo CoDiRO sottoposte a regolamentazione nella modifica in occasione del Comitato Fitosanitario Permanente del 17-18 settembre a Bruxelles, nell'ambito del quale dovranno essere assunte le decisioni in merito alla modifica della normativa dell'Unione su Xylella fastidiosa''.

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