Xylella, la gestione passa alla Regione. Scaduto lo stato di emergenza

Xylella, la gestione passa alla Regione. Scaduto lo stato di emergenza
di Maria Claudia Minerva
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Sabato 6 Febbraio 2016, 11:46
Tempo scaduto. Da oggi la xyella fastidiosa non è più affare del Dipartimento della Protezione civile nazionale. Decade lo stato di emergenza, le attività tornano di nuovo in capo alla Puglia. Non ci sarà più il commissario, ma saranno gli apparati del governo pugliese a gestire le azioni in modo ordinario. Che significa tornare ad occuparsi, così com’è stato prima di Silletti, di monitoraggi, campionamenti, delimitazione delle aree indenni, fascia di sorveglianza. Insomma, di tutti quegli interventi che serviranno quantomeno a contenere il batterio, a tenerlo confinato nelle aree infette, cercando di scongiurare ulteriori propagazioni. <HS>

Il nuovo piano nazionale è pronto e l’altro ieri, nella Conferenza Stato-Regioni il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, è riuscito a portare a casa il risultato che si era prefisso, vale a dire l’approvazione dello schema di decreto “Italia xylella free”, esteso anche alla Puglia eccetto le aree ormai contaminate del Salento. Ora tocca alla Puglia approvare quanto prima il piano regionale contro la xylella, che dovrà contenere le azioni di lotta esclusi gli abbattimenti, secondo quanto stabilito dal decreto di sequestro della Procura di Lecce, poi convalidato dal gip, che ha fermato i piani di sradicamento previsti invece dalla Decisione di esecuzione Ue del maggio scorso, recepita nel decreto ministeriale del 19 giugno, emendato proprio nella parte relativa ai tagli degli alberi e approvato sempre dalla Conferenza Stato-Regioni.<HS>

«Essendo una fitopatia da quarantena, di particolare gravità - ha spiegato il governatore pugliese Michele Emiliano - sarà gestita di concerto tra l'Osservatorio fitosanitario nazionale e quello regionale. Entrambi questi uffici hanno una loro autonomia funzionale nella gestione della fitopatia e non subiscono una direzione politica, fermo restando che il Ministero e la Regione per tutto quello che concerne la strategia di contrasto alla xylella stanno operando di concerto, anche definendo, come fatto per il decreto ministeriale che individuava le aree “xylella free”, strategie per la riduzione del danno».

Il piano regionale ricalcherà, per buona parte, quello nazionale già presentato dal ministro Martina al commissario europeo alla Salute, ma punterà soprattutto sulle azioni di contenimento. Verranno aumentati i monitoraggi, anche grazie all’impiego del personale del Corpo forestale dello Stato che porta il numero degli ispettori fitosanitari in Puglia da 35 a 135. E, poi, il contrasto agli stadi giovanili dell'insetto vettore attraverso le lavorazioni meccaniche dei terreni in tutta la zona tampon; i trattamenti fitosanitari mirati contro gli stadi adulti dell’insetto vettore, nel rispetto dei principi della difesa integrata, peraltro già attuati per la lotta alla mosca dell’olivo; la potatura degli olivi ed eliminazione di tutte le parti sintomatiche; il monitoraggio a maglia 100m per 100m nella zona tampone e nella zona di sorveglianza.<HS> <HS>

È certo che bisogna ripartire in fretta, perché l’immobilismo delle ultime settimane avvantaggia il batterio. Ora siamo in inverno, ma non appena tornerà la bella stagione gli insetti vettori si moltiplicheranno, espandendo il contagio. Si lavorerà anche per potenziare la ricerca. E a proposito di ricerca, l’europarlamente del M5s, Rosa D’Amato, ieri ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue per chiedere di far luce sui «due progetti di ricerca sul batterio xylella fastidiosa in Puglia ovvero il progetto pilota finanziato dall'Efsa a luglio 2014 e il progetto Ponte finanziato tramite Horizon2020 e iniziato a novembre 2015». Nel testo si chiede a Bruxelles di «indicare quali informazioni relative ai finanziamenti Ue devono essere rese pubbliche e se ritiene ci sia stato un deficit di trasparenza» in merito ai due progetti. Non solo. L’eurodeputata la settimana scorsa ha anche scritto una lettera al commisario Andriukaitis per chiedere di «declassare il batterio dalla lista “A1” alle lista A2” dellEppo che conduce dritto a misure estreme di quarantena, come gli abbattimenti indiscriminati e l'uso di pesticidi su larga scala». Critica, invece, lo schema di decreto sulle aree indenni, il consigliere regionale Erio Congedo: «È irresponsabile - ha detto - sottostimare la gravità del timbro che il Salento deve subire. Perderemo bandi, risorse, flussi commerciali, accordi internazionali».
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