Xylella, l'Europa teme il contagio. Conclusa l'ispezione dei commissari

Xylella, l'Europa teme il contagio. Conclusa l'ispezione dei commissari
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 25 Novembre 2014, 22:43 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 19:03
Sei giorni. Tanto è durata l’ispezione dei commissari europei, arrivati in Puglia martedì 18 novembre per verificare l’attività messa in atto per contrastare la Xylella fastidiosa che, nel giro di un anno, ha ucciso migliaia di ulivi in provincia di Lecce. Sei giorni intensi, in cui sono stati fatti tanti sopralluoghi in diverse zone del Salento.

Obiettivo dell’ispezione, come si è detto, è stato verificare il rispetto della decisione comunitaria, ma anche come è stata condotta l’attività di eradicazione e movimentazione delle piante ospiti, oltre allo stato dell’arte della ricerca. Al momento, la parola “sanzioni” non è stata pronunciata dai commissari, sebbene bisognerà aspettare qualche giorno prima di avere la loro relazione scritta nera su bianco. Le sanzioni, infatti, sarebbero potute scattare a causa dell’inosservanza del diktat europeo sull’espianto degli ulivi malati. Dal canto suo la Regione Puglia ha, però, fornito adeguate motivazioni che, a quanto pare, potrebbero aver soddisfatto gli ispettori Ue. In ogni caso, ieri, in un incontro riservato avvenuto con i vertici regionali e con i ricercatori dell’Osservatorio fitopatologico i commissari hanno riferito che in Europa c’è grande attenzione al problema: si teme il contagio e per questo la massima allerta riguarderà soprattutto i vivaisti, giacché il rischio che il batterio possa uscire fuori dalla Puglia attraverso le piante è molto alto.

I commissari hanno, comunque, condiviso la strategia di individuare un’area infetta, una fascia tampone, una fascia interna di un chilometro a ridosso della stessa e un cordone fitosanitario. Una situazione assolutamente inedita per l’area euro-mediterranea, che ha rafforzato la necessità di rispettare quanto previsto dalla decisione e dal decreto ministeriale, sia sulla estirpazione delle piante situate nelle aree che possono maggiormente determinare problemi per la diffusione del batterio in zone ancora indenni, sia sull’abbattimento della popolazione degli insetti vettori per cui si è evidenziata l’urgenza dell’attuazione delle misure obbligatorie sul controllo.

«Un’emergenza insolita e particolarmente violenta – ha detto l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, al termine dell’incontro – che nonostante tutto mostra il grado di serietà e rigore del lavoro svolto sinora dagli uffici regionali e dall’Osservatorio Fitosanitario, sia in ambito regionale, sia in ambito nazionale e sovranazionale. I commissari europei, dopo aver acquisito consapevolezza della dimensione e delle difficoltà che vi sono nella gestione di una emergenza particolarmente grave, in cui è necessario un coordinamento e coinvolgimento di più enti e istituzioni – ha aggiunto ancora Nardoni - hanno infatti, espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dalle istituzioni scientifiche che in pochissimo tempo hanno raccolto una mole di informazioni tali da riuscire a mettere in atto misure utili al contenimento del batterio, e per definire in maniera più precisa la zona cuscinetto e la linea di demarcazione del cordone fitosanitario che dovrà servire da freno a questa pandemia».

Nell’arco di questi sei giorni i commissari hanno ascoltato i diversi soggetti coinvolti nell’emergenza fitosanitaria: dagli agricoltori ai vivaisti, alle istituzioni scientifiche e agli ispettori fitosanitari. Particolare attenzione è stata posta alla movimentazione delle piante ospiti da parte dei vivaisti. È stata, infatti, constatata l’elevata diffusione delle informazioni che riguardano le norme di gestione dell’emergenza ed è stato apprezzato l’impegno e l’organizzazione messa in atto per cercare di confinare l’infezione grazie ad un adeguato sistema di monitoraggio per il prelievo dei campioni. «Rispetto al lavoro scientifico svolto, i commissari hanno potuto constatare la rapidità con cui la ricerca ha dato numerose risposte nella conoscenza della biologia del batterio, definendo anche il ceppo “CoDiRo” caratteristico delle infezioni presenti nel Salento e approfondendo gli aspetti critici sulla trasmissione del batterio e la temporalità sui momenti più idonei al controllo» ha sottolineato Nardoni.

Resta, comunque, il punto debole rappresentato dalla movimentazione e il controllo della commercializzazione dei vegetali, con i quali è possibile trasferire l’infezione in luoghi indenni. Da questo punto di vista le azioni e la strumentazione informatica e dei sistemi di gestione compiuterizzata che saranno a disposizione del servizio fitosanitario potranno contribuire ad eliminare tale criticità. Nel corso della visita ispettiva sono state infine confermate le disponibilità di risorse finanziarie da parte della Regione Puglia e del Ministero all’agricoltura, che consentiranno di procedere nelle attività in atto e di supportare le azioni previste dal Piano di intervento sull’emergenza Xylella. «Speriamo anche di avere un commissario e di ottenere il riconoscimento dello stato di calamità».

Sulla questione è intervenuto il consigliere di Forza Italia, Luigi Mazzei: «Quello che sta continuando a non farsi per la Xylella Fastidiosa, per cui forse l’Italia riceverà la sanzione Ue, conferma la bontà della nostra richiesta di nominare subito un commissario per l’emergenza e che non si tratti di Nichi Vendola».
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