Xylella, avvisi agli agricoltori. De Castro: la situazione è grave, basta con i santoni

Xylella, avvisi agli agricoltori. De Castro: la situazione è grave, basta con i santoni
di Maria Claudia Minerva
4 Minuti di Lettura
Sabato 21 Marzo 2015, 22:39 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 11:22

Sette mesi fa, in un’intervista al nostro giornale, aveva detto che per fronteggiare la xylella bisognava agire in fretta e che sarebbe stato necessario nominare un commissario. «Era il 10 agosto 2014, quindi un bel po’ di tempo fa - ricorda l’europarlamentare Pd, Paolo De Castro, ex ministro all’Agricoltura.

Ora il commissario c’è e anche il piano di intervento è pronto.

«Finalmente qualcosa si muove, cioè finalmente il commissario Silletti ha cominciato con il programma e finalmente si inizia a dare un poco di ordine alla questione e a mettere in atto delle iniziative. Sono contento che si cominci a fare sul serio, perché finora ho sentito tante parole di tutti questi santoni che dicono fesserie sull’acqua piuttosto che sugli ulivi che si salvano da soli...ecco credo sia arrivato il momento, con l’autorevolezza del commissario, che è anche comandante del Corpo Forestale dello Stato, di attivate tutte quelle operazioni che servono a contrastare la diffusione della malattia, perché la cosa peggiore che possiamo fare in questo momento è sottovalutare la drammaticità e la serietà del problema che abbiamo di fronte. A questo proposito voglio aggiungere che, a proposito di santoni e di cose dette giusto per dare fiato alla voce, ho sentito anche della caccia all’untore; affermazione, questa, che credo abbia raggiunto il massimo di straordinaria fantasia, con cui addirittura si accusa l’istituto agronomico di Bari, che è uno degli elementi di eccellenza della Regione, che da una mano da sempre e viene addirittura accusato. Devo dire che sono veramente allibito di come riusciamo a dare fiato alle trombe per queste fantasie, senza renderci conto che poi facciamo danni, soprattutto dal punto di vista dell’immagine, perché l’Istituto Agronomico opera da 50 anni e ha sempre fatto bene».

Si spara a zero contro l’Europa e contro gli europarlamentari pugliesi, tra cui c’è anche lei. Nell’ultimo incontro con il commissario la vostra delegazione era in Spagna, qualcuno ha detto che non eravate a Bruxelles proprio in uno dei momenti topici della questione.

«Con ordine.

Rispetto alle colpe dell’Ue, diciamo che in Europa sicuramente ci sono falle e riguardano l’apertura delle frontiere che ha permesso l’arrivo di questa variante di xylella, che è la specie pauca, attraverso le piante ornamentali provenienti dal Costarica: di questo abbiamo avuto conferma anche dai francesi e dagli olandesi che, grazie alle segnalazioni dell’Istituto, hanno cominciato a stare più attenti. Adesso non escludo che l’Europa metterà un blocco perché il problema è che con la globalizzazione ahimè si globalizzano anche le malattie. Non è la prima volta, abbiamo anche visto la devastazione che ha provocato, dal punto di vista paesaggistico, il punteruolo rosso, che ha distrutto tutte le palme e che era stato anche quello importato da qualche vivaista dell’Egitto. Rispetto invece alla nostra delegazione in Spagna, forse chi critica non sa che l’incontro con il commissario era con gli esperti del Cnr e noi non avevamo accesso a quella riunione che serviva a capire meglio la situazione da un punto di vista scientifico».

Non crede ci sia contraddizione nel comportamento dell’Europa, che non controlla come dovrebbe le frontiere esponendoci a rischi come la xylella ma, allo stesso tempo, esige un’applicazione rigida delle misure, in questo caso l’eradicazione, pena la procedura di infrazione?

«Non trovo nessuna contraddizione, il problema è che noi non abbiamo applicato nessuna norma di quelle imposte dall’Ue già a luglio, perché le cose che oggi il commissario mette in atto sono le stesse che l’Europa ci aveva imposto di fare otto mesi fa. Rispetto all’apertura delle frontiere, invece, c’è da dire che la disciplina che regola l’ingresso delle piante si evolve spesso e, francamente, nessuno poteva prevedere una variante di xylella che attacca l’ulivo invece di vite e agrumi».

Coldiretti Puglia ha annunciato una class action contro l’Ue per «mancata tutela».

«Credo sia ardita! Che ci sia una responsabilità nelle norme europee è conclamato, ma immaginare una class action mi sembra eccessivo, a meno che non lo si faccia per alzare il tono e chiedere più attenzione sulla vicenda».

Ristori per i danni. L’Ue che può fare?

«Sicuramente, visto che gli agricoltori non sono responsabili e che la xylella se la sono ritrovata loro malgrado, subendo un danno, l’Ue dovrebbe almeno accollarsi le spese per l’eradicazione. Mi auguro che ci si muova in questo senso, motivo per cui a metà giugno porteremo qui il commissario europeo Andriukaitis, perché si renda conto della drammaticità della situazione. Intanto, per un risarcimento immediato c’è la possibilità di attivare una prima procedura nel Psr Puglia, che dà dei soldi per ettaro. Potrebbe essere un aiuto immediato».

Prima ha parlato di santoni, ma anche i politici hanno indicato le loro ricette.

«I politici, secondo me dovrebbero starne fuori, non possono dire cosa è meglio fare, per questo ci sono gli scienziati, quindi a ognuno il proprio compito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA