Vitali convoca i consiglieri regionali, i fittiani disertano. Scontro sulla lista dell'eurodeputato

Luigi Vitali e Raffaele Fitto
Luigi Vitali e Raffaele Fitto
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Lunedì 2 Marzo 2015, 14:09 - Ultimo aggiornamento: 14:10
BARI - E' sempre più scontro in Forza Italia: il commissario regionale di Forza Italia, il berlusconiano Luigi Vitali, aveva convocato per questa mattina alle 10 il vertice - più volte stoppato e rinviato - con il gruppo dei consiglieri regionali azzurri. Ma l’incontro è stato polemicamente disertato da tutti i fedelissimi fittiani, circa dieci. Assenti infatti il capogruppo Ignazio Zullo, Saverio Congedo, Luigi Mazzei, Antonio Barba, Roberto Ruocco, Arnaldo Sala, Giuseppe Pica, Gianmarco Surico, Michele Boccardi. Presenti invece Giovanni Alfarano, Aldo Aloisi, Antonio Scianaro, Maurizio Friolo, Pietro Lospinuso, Giuseppe Cristella, Giacomo Gatta, Nino Marmo. In trasparenza è facile leggere la guerra spacca-partito tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, e poi a cascata il ciclone scatenato dal commissariamento pugliese di Fi e il palpabile rischio delle epurazioni dei fittiani dalle liste forziste per le Regionali. I consiglieri azzurri dissidenti-“ricostruttori” contestano il metodo in sé per sé di convocazione del tavolo, nella sostanza disconoscendo ancora una volta grado, poteri e legittimazione di Vitali. E se i fittiani insorgono contro il commissariamento, Vitali promette - più o meno esplicitamente - di marginalizzare chi batte strade che portano lontano dalle posizioni ufficiali berlusconiane. Un dialogo che non solo non decolla, ma che degenera sempre più, tra colpi di sciabola e accuse pubbliche.



La lista dei fittiani. Molto probabilmente allora i fedelissimi di Fitto, uscenti e non solo, saranno estromessi dalle liste di Forza Italia. Proprio per questo i fittiani chiedono al loro leader di puntare tutto su una lista autonoma. Ma il re dei dissidenti e “ricostruttori” anti-berlusconiani non vuol inciampare nella trappola piazzata lungo il suo cammino dal leader di Arcore e dal suo cerchio magico: alle elezioni regionali pugliesi, al netto di brusche retromarce, per ora non ci sarà nemmeno “La Puglia prima di tutto”, la lista-movimento fittiana già gettata nella mischia nel 2005 e nel 2010, a sostegno dello stesso ex governatore salentino e poi di Rocco Palese. «La nostra esperienza elettorale del 2005 e del 2010 - spiega una nota del coordinamento regionale del movimento - non si ripeterà. Dopo le due esperienze elettorali e il relativo lavoro in Consiglio regionale, in occasione delle prossime elezioni di maggio la nostra lista non ci sarà. In conseguenza della naturale collaborazione politica di tutti questi anni con Pdl e Forza Italia, intendiamo comunque sostenere la candidatura di Francesco Schittulli e le liste forziste».



La chiave di lettura. Fitto non vuol prestare il fianco alla futura stoccata di Berlusconi. Del tipo: «Presenti una tua lista? Allora vuoi uscire da Forza Italia e fare un partito tutto tuo». Proprio lo spettro che ostinatamente, e in ogni tappa del suo tour dei “ricostruttori”, l’ex ministro salentino sta scacciando: «La nostra battaglia è in Forza Italia», ripete come un ossessivo mantra.



Il pressing di Vitali. «Ci sarà una sana competizione tra Forza Italia e la lista che farà riferimento a Fitto. Questo raddoppierà i voti e non li dimezzerà», ha invece spiegato Vitali, a proposito delle candidature per le prossime regionali in Puglia. Per il commissario, «se Fitto non fa la lista che io mi aspetto da lui, non perché deve mettere i suoi che io non candido ma perché lui l'ha sempre fatta, si assumerà una gravissima responsabilità nei confronti della Puglia e degli elettori». Vitali ha poi rivolto «un invito a Fitto: lui è europarlamentare del Mezzogiorno, eletto con una messa importante di voti in Puglia, e io lo voglio in Puglia a fare la campagna elettorale perché in Piemonte e in Veneto onestamente non so quale tipo di contributi possa dare». «Faccia la lista - ha aggiunto - io non ho preclusione e pregiudizi nei confronti di nessuno, però non sono venuto qui a farmi insultare». «Lui - ha proseguito - è un leader, sicuramente è il leader regionale, poi si sta ritagliando un ruolo da leader nazionale e io glielo auguro, non sono competitivo e alternativo a Fitto sia per un fattore anagrafico e sia per un fattore di volontà. Non è mia volontà fare il leader di niente. Sono qui per lavorare, lo sto facendo con impegno lo voglio fare con tutti quelli che con me si vogliono impegnare». «La battaglia - ha ribadito - noi la facciamo qui. Lui ha detto il giorno dopo la designazione di Schittulli che era il suo candidato e che avrebbe fatto campagna elettorale pancia a terra». «Io lo vedo e lo leggo in giro per l'Italia - ha rilevato - e non ho ancora letto di nessuna sua iniziativa in Puglia». Quanto a quelli che dicono che Vitali stia avvantaggiando il candidato del centrosinistra, Michele Emiliano, il commissario di FI risponde che «non sto facendo alcun gioco. Io dico che sto facendo il dirigente di partito. Sono venuto qui dando la massima disponibilità a tutti e alla fine forse questa cosa porterà un valore aggiunto a Schittulli perché non immagino che Fitto salti questo turno, non immagino che lui non si impegni con i suoi candidati, con la sua lista, al di là di quelli che entreranno in Forza Italia». «Non lo posso immaginare - ha concluso - sostenitore di Emiliano. Lo ritengo uomo funzionale al centrodestra e all'interno del quadro dei moderati».
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