Vaccini obbligatori, la svolta: «Nulla da presentare a scuola»

Vaccini obbligatori, la svolta: «Nulla da presentare a scuola»
di Maddalena MONGIÒ
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Domenica 20 Agosto 2017, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 18:56
«La scuola non deve chiedere nulla alle famiglie: i controlli saranno fatti d’ufficio». È Giancarlo Ruscitti, direttore del Dipartimento della Salute della Regione Puglia, ad annunciare una svolta di non poco conto a proposito dell’obbligo per i genitori di consegnare alle scuole la documentazione relativa all’avvenuta vaccinazione o prenotazione della somministrazione ai propri figli così come previsto nelle circolari del ministero della Salute e del Miur.
La Puglia fa scuola, sull’applicazione della legge che ha infiammato i dibattiti, ossia quella convertita in legge lo scorso giugno e che riguarda l’obbligo di vaccinare i minori da 0 a 16 anni e il modello approntato dalla Regione che vede lavorare in stretta connessione scuole e Asl è sotto la lente d’osservazione del ministero della Salute come format replicabile. I termini di consegna della documentazione dovrebbero essere il 10 settembre per i bimbi iscritti alle sezioni primavera e alle scuole dell’infanzia, il 31 ottobre per le scuole dell’obbligo sino al biennio delle superiori e comunque sino al 16° anno di età del ragazzo o ragazza.
«La Regione intende sollevare le famiglie dagli obblighi di attestazione dell’avvenuta vaccinazione o prenotazione», questa la ratio che Ruscitti mette in evidenza e che rappresenta una svolta importante perché evita a chi ha fatto regolarmente vaccinare i propri figli, la corsa agli uffici d’igiene per richiedere certificati, ma è un sollievo anche per chi ha prenotato la vaccinazione: eviterà l’ulteriore passaggio a scuola per consegnare la documentazione.
 
Una rivoluzione annunciata, quella del controllo d’ufficio, ma che non sembrava applicabile nell’immediato e ora Ruscitti annuncia il semaforo verde. «Abbiamo tenuto conto delle scadenze previste dal ministero della Salute – rende noto Ruscitti –, ma le circolari lasciano alle Regioni la gestione delle vaccinazioni e indicano le due date utili a consegnare la documentazione perché possono esserci realtà meno organizzate. Noi siamo pronti al controllo d’ufficio grazie alla collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale e dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl pugliesi.
Le scuole invieranno alle Asl gli elenchi dei frequentanti e i Dipartimenti di prevenzione controlleranno e comunicheranno alle scuole chi è vaccinato, chi non lo è, chi lo è parzialmente perché non ha concluso il ciclo. I minori saranno classificati con i codici rosso, giallo e verde, a seconda della loro specifica situazione». E poi il punto d’orgoglio: «Siamo oggetto di attenzione da parte del ministero per il modello che attueremo. Non conoscono lo stato informatico delle regioni e quindi la necessità di avere una dichiarazione sullo stato vaccinale del ragazzo o del bambino. La Regione di far saltare questi tre passaggi con una semplice domanda alle scuole: dicci chi si è iscritto e noi in tempo reale ti diciamo chi si è vaccinato, chi lo è parzialmente e chi no».
Il carico passa, quindi, dalle scuole e dalle famiglie, alle Asl che a loro volta devono fare i conti con la carenza di personale negli uffici vaccinazioni. E per fortuna la platea di minori da vaccinare è meno ampia rispetto ad altre regioni. «La Puglia ha un tasso di vaccinazione più alto rispetto a resto del Paese – puntualizza Ruscitti - e quindi abbiamo una buona aderenza delle famiglie al calendario vaccinale. La percentuale di vaccinati oscilla tra l’80 e il 95 per cento quindi non abbiamo necessità di inviare lettere alle famiglie come sta avvenendo in Liguria dove le percentuali sono molto più basse».
Buone notizie, insomma, e la Regione accompagna un processo, quello della copertura totale dei vaccinati, che ha messo in subbuglio le scuole, le famiglie, i centri vaccinazione. Non risolve il problema dei genitori più o meno riluttanti a vaccinare i propri figli, ma ormai è legge anche se si annunciano – da più parti – ricorsi nelle aule di giustizia contro la legge che ha portato a 10 i vaccini obbligatori: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Consigliate e somministrate gratuitamente ai minori da 0 a 16 anni: l’anti-meningococcica B, l’anti-meningococcica C, l’anti-pneumococcica, l’anti-rotavirus.

 
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