Crisi Ucraina, il presidente Obama
gioca la carta del gasdotto Tap

Crisi Ucraina, il presidente Obama gioca la carta del gasdotto Tap
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Martedì 22 Aprile 2014, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 18:26
WASHINGTON - Torna di moda a Washington la carta dei gasdotti del Caucaso ex sovietico, alla luce della crisi ucraina e del gelo nei rapporti con il Cremlino.



L'amministrazione Usa appare in particolare molto interessata a provare a rilanciare lo sviluppo del Southern Gas Corridor, e ad appoggiare la costruzione di questa condotta che, bypassando Russia e Ucraina, potrebbe rifornire di gas azero direttamente l'Europa. Lo scrive Politico.com, un sito molto informato sulla politica della Casa Bianca, osservando proprio come la crisi tra Mosca e Kiev stia aprendo all'Azerbaigian, e al consorzio Tap che punta al megagiacimento sul Caspio, nuove opportunità.



Questa ex repubblica sovietica, scrive Politico, sta cercando di ottenere tuttavia qualcosa di più di un sostegno verbale da parte degli Usa, per terminare un'opera da 45 miliardi di investimento: una conduttura che dovrebbe attraversare Georgia, Turchia, Bulgaria, Grecia e Albania, sino a entrare in Europa occidentale attraverso l'Italia, in particolare la Puglia. Secondo alcuni osservatori, si tratterebbe di una valida alternativa al gas russo, che ridurrebbe, negli anni futuri, la dipendenza dell'Europa nei confronti dei rubinetti controllati da Vladimir Putin.



Anche se in realtà - secondo il progetto originario - l'oleodotto non dovrebbe essere pronto prima del 2018 e il piano prevede una portata di 16 miliardi di metri cubi l'anno: non molti - nota Politico - se si considera che la Russia contribuisce con 140 miliardi di metri cubi al consumo energetico globale del'Europa. Comunque «è molto chiaro che si tratta di un'opportunità da non perdere. Non ce ne sono altre 'ready to gò, pronte, al momento», insiste Elin Suleymanov, ambasciatore azero negli Stati Uniti. E in effetti questa soluzione sta cominciando a farsi strada a Capitol Hill dopo aver ricevuto il placet di alti funzionari del Dipartimento di Stato.



Perfino il Segretario di Stato, John Kerry, di recente a Bruxelles ha citato questo progetto in una riunione pubblica. Anche l'ambasciatore americano a Baku, Richard Morningstar, è un grande sostenitore del gasdotto sin da quando ricopriva l'incarico di inviato speciale del Dipartimento di Stato per l'energia tra l'Europa e l'Asia. E sulla stessa linea si schiera l'amministrazione Obama nel suo complesso: «Gli Stati Uniti, e questo governo, si stanno impegnando molto pur di vedere questo progetto avere successo prima possibile», ha assicurato nei giorni scorsi il viceministro con delega alla diplomazia energetica, Amos Hochstein.
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