Tap, via al primo cantiere: saranno espiantati 231 ulivi

Tap, via al primo cantiere: saranno espiantati 231 ulivi
di Vincenzo Damiani
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Giovedì 7 Gennaio 2016, 10:37

Da una parte c’è Michele Emiliano che preme per spostare il terminale del gasdotto Tap da San Foca a Brindisi, sull’altro fronte la società va dritta per la sua strada ed è già pronta ad avviare i lavori per aprire il primo cantiere, quello per l’edificazione del microtunnel. Entro la fine di gennaio Tap comincerà ad espiantare i 231 ulivi presenti nei due lotti interessati dalle opere, 1 e 1b, sono quelli più a ridosso del mare. Gli alberi saranno trasferiti in alcuni vivai presenti nella zona già individuati e, al termine delle operazioni, saranno reimpiantati nella stessa area dove si trovano oggi.



Come emerge da una lettera inviata dal ministero delle Politiche agricole alla Regione Puglia lo scorso 23 dicembre, gli ulivi sono tutti sani, non sono stati infettati dal batterio della xylella. Per avviare i lavori, quindi, si attende solo l’approvazione formale del piano di gestione degli alberi, così come prescritto al capo A del decreto di compatibilità ambientale. Salvo intoppi dell’ultima ora, la movimentazione degli ulivi comincerà entro la fine di gennaio. Si tratta del primo passo fondamentale per la costruzione del gasdotto in Italia: in prossimità di San Foca, a Marina di Melendugno, sarà creato un microtunnel di approdo dedicato, un tubo sottomarino lungo circa 1,5 chilometri che verrà scavato da terra, a circa 700 metri dalla spiaggia nell’interno e uscirà in mare a circa 800 metri, ad una profondità di 25 metri.

Il gasdotto sarà sempre interrato e quindi non sarà visibile dalla costa e per l’intero percorso del tracciato, ma l’opera è osteggiata dalle associazioni ambientaliste. La lunghezza complessiva della condotta interrata in territorio italiano sarà di circa 8 chilometri, con una valvola di intercettazione in prossimità del punto di approdo e un terminale di ricezione nel Comune di Melendugno, a 8,2 chilometri dalla costa. Il terminale, che occuperà un’area di circa 12 ettari, altro non è che il centro di supervisione e controllo dell’intero gasdotto. Per realizzare quest’opera, prima bisognerà espiantare gli ulivi: nella prima fase sono 231 gli alberi da trasferire, successivamente toccherà ad altre 800 piante. Nei mesi scorsi, gli ulivi sono stati censiti e identificati con un apposito cartellino, le informazioni raccolte sono state inserite nel piano di gestione degli alberi per la preparazione dell’area di cantiere del microtunnel.

Nel documento di due pagine inviato alla Regione prima di Natale, i funzionari del ministero delle Politiche agricole hanno elencato una lunga serie di prescrizioni che Tap dovrà osservare durante la delicata fase di movimentazione. «Le piante – si legge nella lettera trasmessa da Roma – dovranno essere posizionate in aree caratterizzate dalle stesse condizioni sanitarie (spostamento da zona infetta a zona infetta oppure da zona cuscinetto a zona cuscinetto) ed è pertanto auspicabile il loro stoccaggio nello stesso appezzamento da cui sono state rimosse. In tal caso – sottolineano i dirigenti – ciò renderebbe più semplice il successivo riposizionamento nella sede originaria, in quanto non muta lo stato fitosanitario delle piante».

Il compito di controllare che Tap rispetti le disposizioni è stato affidato al servizio fitosanitario della Regione Puglia. Saranno i tecnici pugliesi a stabilire anche se sarà «necessario ogni ulteriore misura fitosanitaria». Le misure di prevenzione e contenimento del contagio sono state prescritte dal ministero dopo aver ricevuto il parere del comitato tecnico scientifico per la xylella fastidiosa, che si è espresso lo scorso 16 dicembre. Era stata Tap stessa a chiedere, lo scorso 14 dicembre, al ministero delucidazioni sulle modalità operative.

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