Spunta una nuova iniziativa: lo sciopero dei viaggiatori

Spunta una nuova iniziativa: lo sciopero dei viaggiatori
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Settembre 2015, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 08:10
«Firmate la petizione del Nuovo Quotidiano di Puglia». L’appello arriva dalle associazioni dei consumatori Adusfef Puglia, Confconsumatori Brindisi, Codacons Lecce. E non basta. Il presidente regionale di Adusbef, Antonio Tanza, lancia l’iniziativa dell’associazione: «I viaggiatori dovrebbero “scioperare”, cioè non usare il treno per gli spostamenti, il 29 settembre quando ci sarà l’audizione dell’AD di Ferrovie dello Stato, Michele Elia, davanti alle Commissioni Bilancio e Trasporti della Camera, in seduta comune. I cittadini facciano sentire a Trenitalia tutto il loro dissenso». È tranchant, Tanza: «Trenitalia, stando a quanto ha dichiarato l’Ad, ha fatto una scelta fatta sui numeri e non con il cuore. Hanno pensato che i salentini e i turisti preferiscano viaggiare in aereo e non sono stati interessati a fare una scommessa sul territorio».



Pollice verso, quello di Tanza, che boccia il trasporto su rotaie perché troppo costoso a fronte dei voli low cost che fanno fare «il viaggio Roma-Lecce, andata e ritorno, con 50 euro». E non basta. Per il presidente regionale di Adusbef: «La rete ferroviaria fa acqua da tutte le parti. Se ci permettessero di andare a Roma in cinque ore, andremmo in treno. Per non parlare di Lecce-Napoli: una tragedia. Bisogna scendere a Caserta e prendere il treno locale. I consumatori sono disperati: si parte in orario da Lecce, ma il ritorno è un’incognita. Creano cittadini di serie Z: per questo il 29, niente treni».



Per Emilio Graziuso, presidente provinciale e componente del direttivo nazionale di Confconsumatori, il mancato arrivo del Frecciarossa è un’occasione persa per i viaggiatori che si spostano da Bari in giù. «Abbiamo valutato l’impatto negativo che produce - afferma Graziuso - sia in termini di tempo, che di carenza di servizi». E poi ironizza: «Certo se già cominciano con un treno che fa subito ritardo possiamo tranquillamente farne a meno. Se il servizio è efficiente ben venga: i turisti sarebbero ancora più invogliati a venire qui, con tutte le positive ricadute economiche che potrebbero esserci. Poi è anche un discorso sociale: non è giusto che si tagli in due la Puglia».

Da qui all’appello: «Lodevole l’iniziativa di Quotidano che dà una cassa di risonanza notevole a questo problema, ora tocca alla politica trovare una soluzione. Ma noi diamo una mano, alla battaglia sociale ed economica del territorio, firmando la petizione».



Piero Mongelli, responsabile dell’ufficio legale provinciale di Codacons sposa la campagna di Quotidiano mettendo in evidenza il paradosso di una richiesta, quella dell’arrivo del Frecciarossa, che non dovrebbe neppure essere messa in discussione. «Purtroppo la battaglia di Quotidiano è più che giusta. Dico purtroppo - puntualizza Mongelli - perché l’arrivo di questo treno dovrebbe essere la condizione minima di un Paese moderno e di un territorio importante qual è il Salento, anche da un punto di vista turistico».



Ma per Trenitalia non è affatto scontato tant’è che l’AD di Ferrovie dello Stato ha bollato la tratta Bari-Lecce, come antieconomica. «Sono scioccato dalle dichiarazioni dell’AD di Ferrovie delle Stato. Il Frecciarossa è un normalissimo treno, non è l’alta velocità, viaggia su rotaie obsolote e dà un paio di ore di vantaggio nel collegamento Nord-Sud. Non avrebbero elargito chissà quale “regalo”».



Punta il dito sul turismo, Mongelli, ma il tema è caro anche ad Adusbef e Confconsumatori, perché «Lecce è stata individuata da riviste internazionale come una delle migliori mete turistiche e oggi sta perdendo occasioni perché la rete ferroviaria è più che vecchia».



Quindi? Ci sono le storie dei viaggiatori, i consumatori. Se devono andare a Napoli vanno il giorno prima a Roma e poi prendono il treno, da lì diretti alla città partenopea. Idem per Milano: i professionisti che già al mattino presto hanno appuntamenti devono partire con un giorno di anticipo. Non sono episodi rari o isolati, ma la costante della vita di chi ha un lavoro che lo porta fuori o di chi, fuori regione, ci sta per motivi di studio. Ma i piani di Trenitalia, al momento, sono altri e la politica si accontenta di lanciare qualche slogan, ogni tanto. M.Mon.
© RIPRODUZIONE RISERVATA