In Puglia solo 6mila medici ospedalieri e 15mila infermieri (al 70% a tempo determinato), rispetto all’Emilia Romagna, regione che a parità di popolazione nel 2022 ha potuto contare su 9.000 medici e 27.000 infermieri. La carenza negli organici e le drastiche misure per il contenimento della spesa sanitaria rischiano di portare il sistema sanitario regionale al collasso». L’allarme sullo stato di salute della sanità resta alto da parte dei sindacati di categoria che sperano oggi in una svolta all’esito del vertice in programma oggi a Roma alle 14, tra il ministro della salute, Orazio Schillaci e le Regioni. Per la Puglia saranno presenti il presidente Michele Emiliano e l’assessore Rocco Palese.
L'emergenza
Palese negli ultimi giorni è stato al centro del confronto sanitario, sollecitato dai sindacati sulle emergenze attuali di cui soffre il sistema pubblico: carenza di medici, abolizione del tetto di spesa sul personale, criticità dei pronto soccorso, liste d’attesa e finanziamenti.
Le richieste condivise dai sindacati
Richieste condivise dal sindacalista Fsi-Usae, Francesco Perrone. «Le Regioni devono ribadire la necessità di nuovi fondi per la sanità, necessari ad aumentare le assunzioni e snellire le liste d’attesa. Ci aspettiamo inoltre rassicurazioni sulle stabilizzazioni del personale, messe in crisi dalla recente pronuncia della Corte Costituzionale». Soluzioni e chiarezza d’intervento per la salute dei pugliesi indirizzate nei giorni scorsi a Palese anche dal presidente dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli e dal segretario generale Fp Cisl Puglia, Aldo Gemma. Il tema principale portato all’attenzione del ministro Schillaci, che con molta probabilità sarà poi riproposto anche nella conferenza Stato-Regioni, resta il rafforzamento del Fondo sanitario regionale. E su questo anche i sindacati nazionali sollecitano interventi urgenti. «Chiediamo il rafforzamento del Fondo sanitario nazionale, - afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra - condizione necessaria per sbloccare le assunzioni, stabilizzare il precariato, migliorare e rendere più efficienti i servizi di cura. Bisogna rinnovare il contratto e accelerare gli investimenti del Pnrr puntando sulla medicina territoriale di prossimità». «Ci aspettiamo delle risposte – è la presa di posizione del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri - su un maggior finanziamento della sanità pubblica, sulla medicina territoriale anche attraverso il Pnrr, sul rinnovo dei contratti e sulla stabilizzazione dei precari. Risposte non solo per le organizzazioni sindacali ma per le persone».
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