Blitz di Emiliano: dalle Regioni stop al governo su ulivi e Tap

Blitz di Emiliano: dalle Regioni stop al governo su ulivi e Tap
di Alessandra LUPO
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Venerdì 5 Febbraio 2016, 07:38
Le Regioni italiane fanno quadrato con la Puglia e dicono no alla norma “salva gasdotto”. Questa volta a fare muro contro la via preferenziale che il governo avrebbe riservato a Tap, introducendo nel decreto sul contrasto alla xylella il comma 9 dell’articolo 12 per permettere la movimentazione temporanea delle piante infette «in caso di opere di pubblica utilità», non è dunque solo l’opposizione di Michele Emiliano ma l’intera conferenza Stato-Regioni, riunita ieri a Roma.
Quello delle Regioni è un parere puramente consultivo, non a caso lo stesso Emiliano a caldo ipotizzava la possibilità di impugnare il decreto ma, al di là degli aspetti tecnici, quello di ieri è stato non solo un salto di qualità della querelle su Tap, sinora circoscritta in ambito pugliese e salentino, ma soprattutto una piccola grande vittoria politica di Emiliano, che è riuscito a convincere gli altri governatori, inizialmente orientati a votare a maggioranza, ad esprimersi invece compatti.

Il voto ha inoltre rinfocolato il braccio di ferro tra enti territoriali e governo sull’orientamento “sbrigativo” adottato dall’esecutivo nelle questioni riguardanti l’approvvigionamento energetico, vedi la battaglia sulle trivelle che ha portato nove Regioni, tutte targate Pd, a chiedere il referendum abrogativo.

«Le Regioni hanno espresso all’unanimità parere contrario al decreto ministeriale che prevedeva di creare una deroga al divieto di movimentare le piante ospiti nella zona affetta da Xylella. Lo scopo era chiaro: agevolare e accelerare l'inizio dei lavori del gasdotto Tap», ha detto Emiliano, al termine della conferenza. «Abbiamo espresso un parere contrario - ha proseguito il presidente pugliese - perché il decreto non contiene un punto fondamentale, ossia la definizione dell’opera pubblica in funzione della quale spostare le piante: deve essere interamente progettata in via definitiva e immediatamente cantierabile se no lo spostamento delle piante non ha utilità e rischia di danneggiare le piante e anche di alimentare l’infezione in modo anomalo, derogando a un divieto che per esempio non consente ai nostri vivaisti di commercializzare le piante nella zona infetta, neppure all’interno dell’area stessa. Ci auguriamo - ha concluso Emiliano -, che il governo accolga questa nostra condizione e sono molto soddisfatto del fatto che il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini e tutte le altre Regioni italiane abbiano appoggiato questa posizione della Puglia».

Nel nuovo decreto si stabilisce in soldoni che il Servizio fitosanitario regionale può autorizzare «lo spostamento temporaneo di piante specificate per la realizzazione di opere dichiarate di pubblica utilità, che hanno conseguito le previste autorizzazioni e di cui è stata svolta la Valutazione di impatto ambientale». Il tutto sotto controllo ufficiale e per il tempo necessario alla realizzazione del cantiere, mentre il reimpianto è possibile dopo trattamenti e ispezioni visive. A renderlo necessario erano state proprio le obiezioni degli uffici regionali pugliesi alle prescrizioni del ministero riguardo la realizzazione dei microtunnel sotterranei che collegheranno il punto di approdo del gasdotto in mare alla centrale di decompressione nelle campagne di Melendugno. Un’area in cui sono stati segnalati dagli agricoltori alberi infetti da xylella.

Così, dopo il botta e risposta a distanza tra gli uffici ministeriali e quelli pugliesi, il decreto del ministero delle Politiche agricole ha deciso di modificare il Dm del 19 giugno 2015 sulle misure di emergenza per il contrasto alla Xylella, stabilendo che la Puglia possa fare un’eccezione.
Nei giorni scorsi, contro la norma “salva-Tap” si erano espressi sia il fronte ambientalista di Melendugno sia il Movimento 5 Stelle. Secondo il consigliere regionale Antonio Trevisi, infatti, «tutte le irregolarità autorizzative e procedurali collezionate fino ad oggi da questo progetto rappresentano una vera vergogna verso i tanti cittadini e/o imprese  italiane che a differenza di Tap non beneficiano di favoritismi e ogni giorno rispettano le regole. Addirittura ai proprietari di ulivi condannati all’abbattimento - proseguiva il consigliere pentastellato - non è stata data la possibilità di visionare i risultati delle analisi che certificavano la presenza della xylella. Per Tap - conclude Trevisi - non ci sono ostacoli, regole, autorizzazioni e norme a cui attenersi. Tra poco anche la Xylella dovrà adeguarsi all’opera».
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