«In Puglia un solo tipo di xylella»

«In Puglia un solo tipo di xylella»
di Maria Claudia MINERVA
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Venerdì 19 Agosto 2016, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 16:19
«Non vi è alcuna prova che più tipi di xylella fastidiosa siano presenti in Puglia». Ad affermarlo ora sono anche gli esperti dell’Efsa, dopo un esame attento e minuzioso condotto sulle recenti evidenze scientifiche disponibili. Il parere del gruppo di esperti sulla salute dei vegetali - pubblicato ieri - rappresenta l’ultimo dei tre documenti scientifici che danno risposta a una serie di quesiti della Commissione europea sul pericoloso batterio che ha colpito gli ulivi salentini.
Sei i pareri (il primo sull’esistenza di più ceppi di xylella; il secondo sull’eziologia della patologia della “Codiro”; il terzo sulla prevenzione per le aree non ancora infettate; il quarto riguarda la rimozione di piante ospiti come opzione di contenimento o eradicazione; il quinto sugli effetti collaterali dell’uso di pesticidi; e, infine, il sesto quesito chiedeva aggiornamenti sulle ricerche condotte in campo dai ricercatori che stanno sperimentando alcuni prodotti sugli ulivi infetti in provincia di Lecce) chiesti nei mesi scorsi dall’Ue in vista del giudizio davanti alla Corte di Giustizia, tutti sulle questioni che hanno bloccato la decisione di esecuzione anti xylella numero 789 del maggio 2015. La Commissione aveva chiesto proprio all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di conoscere, attraverso evidenze scientifiche, se fossero giuste o sbagliate alcune obiezioni, tra cui quella, sostenuta dalla Procura, sull’esistenza di ben nove ceppi di xylella.
 
Nel documento il panel scientifico (composto da Claude Bragard, David Caffier, Thierry Candresse, Elisavet Chatzivassiliou, Katharina Dehnen-Schmutz, Gianni Gilioli, Jean-Claude Grégoire, Josep Anton Jaques Miret, Michael Jeger, Alan MacLeod, Maria Navajas Navarro, Bjoern Niere, Stephen Parnell, Roel Potting, Trond Rafoss, Vittorio Rossi, Gregor Urek, Ariena Van Bruggen, Wopke Van Der Werf, Jonathan West and Stephan Winter) affronta la questione se esistano diversi tipi di xylella fastidiosa in Puglia, alla luce dello studio che aveva, infatti, sollevato la questione della presenza di più tipi genetici di xylella nella zona pugliese. Gli esperti Efsa hanno replicato che «al momento non esiste alcuna prova a sostegno di tale ipotesi».

Il gruppo scientifico dell’Efsa è arrivato a questa conclusione dopo aver recensito la più recente letteratura scientifica e analizzato i dati di sequenziamento del Dna tratti da campioni raccolti nella zona. In tutti i documenti esaminati si concludeva che i campioni di Dna raccolti da olivi e da altre piante appartengono allo stesso tipo di sequenza, chiamato “ST53”. Questi risultati confermano quelli di studi precedenti in cui la conclusione di omogeneità genetica si basava su un minor numero di campioni. Questa volta per l’analisi dei dati di sequenza, il gruppo scientifico Efsa ha utilizzato una apposita banca dati “Mlst”, creata nel 2005, che contiene le sequenze di Dna di quasi 300 campioni di xylella fastidiosa. Il panel di esperti ha fornito anche chiarimenti su alcuni dei termini più comuni utilizzati in tassonomia batterica in modo da chiarire le ambiguità relative alle denominazioni sull’appartenenza tassonomica di isolati di xylella fastidiosa riscontrati nella recente letteratura sullo scoppio dell’epidemia in Puglia.

Tuttavia gli esperti Efsa hanno anche sottolineato che, per poter fornire risposte più complete sulla questione, «occorrono ulteriori studi con campioni di maggiori dimensioni e che gli studi dovrebbero includere un'analisi del completo sequenziamento del genoma di xylella». Per consentire l'analisi spazio-temporale delle epidemie, i dati dovrebbero infatti includere: 1) l’ubicazione dei campioni analizzati; 2) i dati relativi ospite (specie e cultivar); 3) l'isolamento, l'identificazione e la coltura di batteri isolati, e la loro disponibilità in una collezione di riferimento; e 4) le analisi “Mlst”. Ma i dati disponibili al momento confermano, però, che i Puglia il ceppo è soltanto uno.
 
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