Centrodestra nel caos: fallisce il vertice per ricompattare i partiti. Fitto: «Berlusconi vuole regalare la Puglia a Renzi». Battaglia sul simbolo di FI

Centrodestra nel caos: fallisce il vertice per ricompattare i partiti. Fitto: «Berlusconi vuole regalare la Puglia a Renzi». Battaglia sul simbolo di FI
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Giovedì 30 Aprile 2015, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 17:38

BARI - «Berlusconi vuole regalare la Puglia a Renzi». Lo ha detto Raffaele Fitto al termine del vertice che non ha portato a scegliere un candidato governatore unico tra Adriana Poli Bortone (FI e Noi con Salvini), e Francesco Schittulli (Fitto, Ncd-Ap, Fratelli d'Italia). Forza Italia ha lasciato il vertice dicendo che non gli si può chiedere di ritirare la candidatura di Poli Bortone. Per Fitto, «Berlusconi ha scelto di regolare in Puglia i conti in Forza Italia, quindi ha scelto la Puglia come occasione per regolare i conti con il sottoscritto». «Berlusconi - ha aggiunto - si assume la responsabilità di aver rotto il centrodestra in Puglia. Il suo obiettivo era mettere il sottoscritto fuori da FI. Questo per Berlusconi prevale rispetto alla unità del centrodestra».

«Il dialogo tra Pd e Forza Italia prosegue» e «Berlusconi segue l'intesa sotterranea con la sinistra, provando a regalargli la Puglia», chiarisce ancora Fitto al termine del vertice del centrodestra pugliese conclusosi senza convergenza su un candidato unico alle regionali. «Ma noi - ha rilevato - dobbiamo dimostrare ai cittadini che si conclude l'era di quel tipo di centrodestra, mettendo in campo proposte convincenti su temi di governo».

Per Fitto, a Berlusconi «le primarie fanno paura perché rappresentano il rischio che gli elettori facciano scelte diverse da quello che si immagina. Perciò si è scelto di fare questo sfregio a questa regione». «Ho voluto questo incontro - ha aggiunto Fitto - per dimostrare alla opinione pubblica quella che per me era una certezza: che si volevano solo regolare i conti interno a FI nei miei confronti» e che «non c'era nessuna voglia di unire il centrodestra».

«Lasciare il partito? Adesso vedremo come si svilupperà la situazione in queste ore. Mi sembra che Fi sia un partito privo di qualsiasi regola, senza nessun organismo legittimato e sopratutto questa Fi com'è impostata da Berlusconi è di un centrodestra del passato», ha continuato l'europarlamentare Fitto. «Noi - ha aggiunto - dobbiamo costruire il futuro del centrodestra in questo Paese. Su questo nelle prossime ore faremo le nostre valutazioni. Fi non rispetta l'articolo 49 della Costituzione, non ha organismi legittimati e procede con la logica di espellere chi esprime una opinione. Ragionare e avere un consenso sono limiti enormi rispetto alla presenza in FI. Quello che dico io - ha sottolineato - lo pensano molti in Fi ma non hanno il coraggio di dirlo. La situazione Fi è drammatica». Quanto alla sua battaglia per inibire il simbolo a Berlusconi, Fitto ha detto che «lo valuteremo. Il problema è che ci troviamo di fronte a interventi verticistici che nulla c'entrano con le regole di funzionamento di un partito». Ora, venuta meno l'intesa, i fittiani potrebbero proporre il simbolo di Forza Italia che sarà presentato anche dal segretario regionale del partito Luigi Vitali. Se così fosse sarà poi compito della Commissione elettorale pronunciarsi sulla legittimità dell'attribuzione del simbolo del partito azzurro.

Vitali - «Per noi finisce qui. Il vertice è finito così come è partito. Non ci si poteva chiedere di ritirare la candidatura della Poli Bortone», ha quindi specificato il segretario di FI Puglia, Luigi Vitali, lasciando il vertice con cui i partiti di centrodestra stavano cercando da ieri sera di trovare la quadra tra i candidati governatori Adriana Poli Bortone (FI e Noi con Salvini) e Francesco Schittulli (Ncd-Ap, Fratelli d'Italia e Raffaele Fitto). «In piena coscienza - ha aggiunto - riteniamo di aver fatto tutto quello che era umanamente possibile, ma non ci si poteva chiedere di portare Poli Bortone alla stregua di Schittulli. Dal punto di vista umano e personale, grande rispetto per entrambi, ma politicamente c'è stato chi ha fatto degli errori clamorosi. Fino all'ultimo secondo siamo disponibili a risederci, però ancora una volta ribadiamo che la candidata del centrodestra non può che essere Poli Bortone».

Ferrarese- «Abbiamo fatto di tutto per unire il centrodestra, ma l'altra parte non si è spostata nemmeno di un millimetro». Lo ha detto il coordinatore di Ncd Puglia, Massimo Ferrarese al termine del vertice con cui il centrodestra ha provato invano a ricucire lo strappo nella coalizione e a presentarsi con un candidato governatore, scegliendo tra Adriana Poli Bortone (FI e Lega), e Francesco Schittulli (Ncd-Ap, Fratelli d'Italia e ricostruttori di Raffaele Fitto). «Noi - ha aggiunto - siamo venuti in questa coalizione per cercare di unire e vincere, perché un centrodestra unito, con le liste forti che abbiamo, sicuramente può vincere. Noi siamo qui uniti, insieme con il professor Schittulli - ha sottolineato - che sta lavorando con determinazione. Lui aveva chiesto alle parti di fare un piccolo passo indietro. Una l'ha fatto, l'altra no». Per Ferrarese questo «vuol dire che c'è la volontà di far perdere il centrodestra. Siamo vittime della lotta a livello nazionale nel centrodestra. Però - ha concluso - non ci arrendiamo».

Storace - «Michele Emiliano non è thailandese ma Berlusconi gli regala lo stesso la Puglia. A differenza di Milan e TV, non è sua e non può venderla...». Lo scrive su twitter Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.

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