Vaccini, il Consiglio regionale della Puglia sospende l'iter della legge sull'obbligatorietà

Vaccini, il Consiglio regionale della Puglia sospende l'iter della legge sull'obbligatorietà
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Martedì 23 Maggio 2017, 20:24
La proposta di legge per introdurre in Puglia l'obbligo vaccinale continua a dividere gli schieramenti di maggioranza ed opposizione nel consiglio regionale. Con l'approdo in aula della proposta di legge è emersa tra i proponenti ed i sottoscrittori della stessa proposta (Partito Democratico, Emiliano Sindaco di Puglia, Forza Italia, Popolari e La Puglia con Emiliano) la necessità di attendere l'iter parlamentare di conversione del decreto Lorenzin per confrontare il testo definitivo con quello pugliese.

Una posizione di attesa che trova in parte d'accordo il Movimento 5 Stelle, il cui gruppo, nel ribadire con il consigliere Mario Conca di essere assolutamente convinto dell'importanza e dell'utilità delle vaccinazioni, ha chiarito oggi in aula di ritenere anacronistico un federalismo vaccinale e che la materia sia prerogativa del legislatore nazionale. Una prerogativa fatta presente anche dal gruppo di Direzione Italia con il capogruppo Ignazio Zullo che, paventando incostituzionalità della norma regionale, ha invitato il consiglio a lasciare stare le materie sanitarie di competenza nazionale e ad occuparsi di ciò che è di sua competenza, iniziando dalla verifica dei livelli d'igiene degli ambulatori in cui si somministrano i vaccini. Su queste basi Forza Italia, con la consigliera Francesca Franzoso, si è apertamente dissociata dai due gruppi di opposizione, ricordando che ci sono già altre Regioni ad aver legiferato e che il tasso di vaccinazione del morbillo in Puglia è del 10% sotto la soglia di sicurezza.

In maggioranza a fare quadrato con i primi firmatari della proposta di legge Fabiano Amati (Pd) e Sabino Zinni (EsD) è il capogruppo di 'Noi a Sinistrà, Enzo Colonna, che in aula ha ricordato il punto di equilibrio trovato tra diritto all'istruzione obbligatoria e diritto-necessità di garantire la salute collettiva. Più defilato il Movimento Democratico e Progressista, con il gruppo consiliare che, dopo aver ritirato le firme a sostegno della legge, non è intervenuto oggi nella discussione. 
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