Trivelle, nuove richieste al largo di Gallipoli e Porto Cesareo: il doppio rispetto all'aera di Leuca

Trivelle, nuove richieste al largo di Gallipoli e Porto Cesareo: il doppio rispetto all'aera di Leuca
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Sabato 15 Novembre 2014, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 17:07

GALLIPOLI - Dopo Santa Maria di Leuca, le richieste di prospezioni in mare per la ricerca di petrolio si allungano all'area tra Porto Cesareo, Gallipoli e Taranto. Le istanze, depositate lo scorso 5 novembre al Mise, riguardano altri 25 Comuni pugliesi, i quattordici tra Castrignano del Capo e Porto Cesareo, e gli undici tarantini che si affacciano sullo Ionio. Le richieste questa volta arrivano da Schlumberger Italiana spa, il ramo nazionale dell'azienda che fornisce un serizio di consulenza ai giganti petroliferi internazionali. La differenza rispetto alle richieste avanzate dagli americani è che non si parla di permessi di ricerca bensì di prospezione, voce che prevede le esplorazioni entro un anno dal rilascio della Via ministeriale ma che scavalca il limite dei 750 chilometri quadrati previsti per ogni singolo permesso.

L'area dell’istanza è infatti molto vasta, si tratta di 4.030 km2, ovvero la zona che comprende l’intero Golfo di Taranto fino alle coste calabresi e quelle di Leuca: il lato più a Nord dista 13,6 miglia nautiche da Capo San Vito (Taranto), il vertice sud-est dista 18,4 miglia nautiche da Santa Maria di Leuca.

Nel tragitto la vicinanza record dal Sic “Litorale di Gallipoli e Isola Sant’Andrea” (12,3 miglia) e dal Sic “Litorale di Ugento” (12,1 miglia).

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