Natuzzi, sciopero di quattro ore. Lunedì prossimo tavolo in Regione. Botta e risposta azienda-Angeletti

Natuzzi, sciopero di quattro ore. Lunedì prossimo tavolo in Regione. Botta e risposta azienda-Angeletti
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 19:46
Il 90-95% degli operai e circa la metà degli amministrativi della Natuzzi ha aderito allo sciopero odierno di quattro ore nell'ambito della vertenza - riguarda 1550 dipendenti - che ha interessato tutti gli stabilimenti del gruppo in Puglia e Basilicata. Lo ha reso noto la Feneal Uil. Lunedì prossimo, 27 ottobre, la vicenda sarà discussa in un "tavolo" convocato dall'assessore regionale pugliese al Lavoro, Leo Caroli.



«Non è la soluzione - commenta il segretario pugliese della Feneal, Salvatore Bevilacqua - ma quando si riapre una trattativa è comunque un fatto positivo. Quindi, per il momento va bene così». «Dobbiamo sperare - aggiunge - che ci si sieda intorno ad tavolo con l'idea di dare una risposta ai problemi e non di ribadire quanto sostenuto finora perchè nel caso vorrebbe dire che si sta solo perdendo tempo».



IL BOTTA E RISPOSTA - «Quando la Natuzzi, come tante altre industrie, faticano a sopravvivere, lo fanno perché in Italia non investono». Lo ha dichiarato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, riferendosi alla vertenza in corso negli stabilimenti Natuzzi. «Non è vero - ha aggiunto - che tutti gli imprenditori sono uguali: ci sono quelli bravi, che investono, ci sono quelli meno bravi che non sanno fare, e poi ci sono anche i farabutti». Per il segretario della Uil «la crisi non è questione di latitudine, perché a pochi chilometri di distanza dalla Natuzzi ci sono imprese che vanno bene, e vanno bene - ha spiegato - perché si è investito in innovazione del prodotto, in tecnologia, in formazione professionale. Ci sono imprese, che peraltro non sono neanche italiane ma multinazionali, che vanno alla grande perché abbiamo buoni lavoratori che sono anche pagati meno degli altri».



È «strumentale e priva di ogni fondamento l'affermazione che il Gruppo Natuzzi non abbia investito in Italia». Lo afferma in una nota la società replicando al segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Natuzzi, negli ultimi 12 anni - prosegue l'azienda - ha investito 550 milioni di euro in difesa del made in Italy, puntando sull'innovazione di prodotto e di processo, sulla riqualificazione delle fabbriche italiane, sul proprio brand, sull'apertura di oltre 600 punti vendita Natuzzi Italia nel mondo. Tutto ciò è avvenuto mentre le imprese del settore legno-arredo in Italia dal 2007 al 2013 hanno visto quasi dimezzare il proprio giro d'affari: da 42,5 a 27,5 miliardi di euro dello scorso anno (Dati Federlegno- Arredo, 2014)». «sempre nello stesso periodo - insiste Natuzzi - il Distretto del mobile imbottito in Puglia e Basilicata ha visto passare le aziende del settore da 520 a 100, mentre gli addetti sono scesi da 14.000 a soli 6.000. Contemporaneamente si è sviluppata un'economia sommersa che ha eroso quote di mercato alle aziende oneste e vanificato parte degli investimenti compiuti per affermare la propria competitività». «Spiace constatare che un leader nazionale come il segretario generale della Uil - conclude la nota - sia così male informato e ignori tutti gli sforzi fatti da Pasquale Natuzzi, un imprenditore che ha sempre difeso il made in Italy, diventandone uno dei più rappresentativi ambasciatori nel mondo».
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