Mafia: arresti in Puglia, avrebbero anche procurato voti

Mafia: arresti in Puglia, avrebbero anche procurato voti
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Venerdì 4 Luglio 2014, 14:43 - Ultimo aggiornamento: 15:23
BARI - Sono 28 le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare (24 le misure eseguite di cui 21 in carcere e tre ai domiciliari) emessa dal gip del Tribunale di Bari Gianluca Anglana su richiesta del pm Antimafia Francesca Romana Pirrelli nei confronti di altrettanti presunti affiliati ai clan Di Cosola e Stramaglia. L'indagine, chiamata 'Hinterland 2'', prende avvio tra il 2007 e il 2008 dopo alcuni fatti di sangue sintomo - secondo gli investigatori - di frizioni tra i due gruppi criminali che poi, testimoniano gli accertamenti della Squadra Mobile di Bari e dello Sacra Corona Unita (Sco), si organizzano grazie alla mediazione del clan Parisi di Japigia per una duratura 'pax mafiosa' che avrebbe loro consentito di gestire liberamente i traffici illeciti.



Oltre al traffico di armi e droga, l'inchiesta - secondo quanto si e' saputo - avrebbe accertato sospetti rapporti tra alcuni affiliati al clan e imprenditori locali che sarebbero stati costretti, pur non essendoci specifiche contestazioni di estorsione, ad assumere o ad acquistare determinati prodotti alimentari, come latte e farina. Dalle indagini emerge anche che alcuni esponenti di spicco del clan Di Cosola si sarebbero spesi per procurare voti ad alcuni candidati alle elezioni amministrative di Adelfia del 2012. Nelle oltre 400 pagine dell'ordinanza di arresto sono inoltre testimoniate, anche sulla base delle parole di collaboratori di giustizia, le attività di gestione dei servizi di sicurezza presso alcune discoteche di Bisceglie e Giovinazzo. Gli arresti, eseguiti da circa 300 agenti di Polizia, hanno riguardato i territori di Bari, Milano, Taranto, Adelfia, Valenzano, Giovinazzo, Triggiano, Bisceglie, Sannicandro di Bari, Bitritto, Rutigliano e Palo del Colle.



Contestualmente agli arresti e' in corso di notifica l'avviso di chiusura delle indagini preliminare nei confronti di 72 persone. Agli arrestati la Dda contesta, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla commercializzazione di droga, tentato omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco, anche da guerra, con l'aggravante del metodo mafioso. Tra le persone arrestate, tutti pregiudicati, ci sono il 42enne Cosimo Di Cosola, fratello del boss Antonio detenuto al 41 bis, il 35enne Domenico Stramaglia e il 35enne Paolo Masciopinto, simbolo della nuova alleanza tra le due famiglie perche' imparentato con entrambe. Eseguiti anche decreti di sequestro preventivo di beni mobili e immobili (6 auto, 7 moto, 13 appartamenti, 6 imprese tra bar e fruttivendoli, 2 terreni). Durante le perquisizioni eseguite contestualmente agli arresti sono stati inoltre sequestrati contanti per 20mila euro e circa un chilogrammo di cocaina.



Nel corso delle indagini la Polizia ha arrestato in flagranza altre 20 persone e sequestrato 1 chilo di cocaina, 23 chili di marijuana, 11 chili di hascisc, 100 grammi di eroina, 100 grammi di anfetamine e metanfetamine, 19 pistole, 1 mitragliatrice Skorpion, 1 kalashnikov, 3 fucili, 1000 munizioni, 5 giubbotti antiproiettile, un silenziatore e un puntatore laser per pistola.
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