Legge elettorale, tavolo tra centrodestra, centrosinistra e Cinque Stelle: prove di intesa

Davide Bellomo, Antonella Laricchia, Michele Emiliano
Davide Bellomo, Antonella Laricchia, Michele Emiliano
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Giovedì 26 Febbraio 2015, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 13:29

«Un incontro positivo perché abbiamo avuto la possibilità di portare all'attenzione dei partiti la voce di 400mila cittadini e io voglio credere che non resterà inascoltata, altrimenti se ne assumeranno la responsabilità». Così la candidata presidente della Regione Puglia per il Movimento Cinque Stelle, Antonella Laricchia, commenta l'esito dell'incontro sulla riforma della legge elettorale regionale (la cui discussione è in corso oggi in Consiglio regionale) che ieri ha chiesto con un tweet ai candidati governatori di centrosinistra, Michele Emiliano (segretario del Pd in Puglia), e di centrodestra, Francesco Schittulli. Quest'ultimo non ha potuto partecipare e ha inviato al suo papato il consigliere regionale Davide Bellomo (Movimento politico Schittulli).

L'incontro si è svolto questa mattina in un bar di Bari e al centro c'è stata sia il problema della soglia di sbarramento sia quello riguardante la parità di genere. «Abbiamo ribadito - spiega Laricchia - la nostra assoluta contrarietà alla soglia di sbarramento dell'otto per cento che è antidemocratica e tiene fuori i aprirti più piccoli che così sono costretti ad allearsi con i più grandi.

Su questo punto Emiliano ha detto che non può convincere i propri consiglieri regionali a modificare la legge elettorale e allora gli ho chiesto se stessi parlando con lo stesso Emiliano che qualche giorno fa ha minacciato di non candidare i consiglieri che avrebbero votato contro la parità di genere. O ha mentito allora o ha mentito stamattina».

Sulla parità di genere, Laricchia ritiene «non ci sia bisogno di meccanismi che aiutino le donne a essere elette ma che vada data al cittadino la possibilità di votarle. Noi donne, come nel mio caso che sono stata scelta candidata presidente, ce la facciamo da sole. Non abbiamo bisogno di nessuna corsia preferenziale». «Sul no alla soglia di sbarramento all'otto per cento e sul no a doppi incarichi, ha aggiunto Laricchia, il centrodestra si è dichiarato d'accordo con noi. Il fatto è che speso noi siamo d'accordo con i partiti su alcuni punti ma poi al momento del voto i partiti non sono coerenti». «Comunque - conclude Laricchia - siamo fiduciosi: noi abbiamo ribadito il nostro messaggio forte e chiaro e speriamo venga ascoltato».

Emiliano. «Pur nella diversità degli schieramenti - ha detto il candidato governatore del centrosinistra con Laricchia hanno trovato diversi punti di incontro: entrambi contrari alla soglia dell'8%, intendiamo approvare una legge regionale per istituzionalizzare le primarie, e condividiamo la necessità di mandare segnali forti su legalità e trasparenza rispetto alla composizione delle liste. La soglia di sbarramento all'8% del limite coalizionale proposta dal centrodestra è molto alta - ha detto Emiliano - ed io sono favorevole a mantenerla agli attuali livelli (5%) stabilendo peraltro un abbassamento della soglia per le liste al 3%. Questo per garantire massima democrazia e rappresentatività all'interno del Consiglio regionale, dando spazio anche a quei partiti o movimenti più piccoli che sono ugualmente presenti e attivi sui territori, oltre che per evitare dubbi di costituzionalità e lesioni dei diritti delle minoranze». «Inoltre - ha proseguito Emiliano - rilevo con molto piacere il fatto che con il Movimento 5 Stelle abbiamo trovato un'intesa sull'ipotesi di presentare una legge sulle primarie. Sappiamo che oggi la nostra capacità di influenzare il voto del Consiglio regionale è molto relativa, non facendone parte. Quando saremo eletti però potremo farlo».

Per Emiliano il rigore nell'individuazione dei candidati è fondamentale: «Alle liste civiche a mio sostegno ho già dato indicazione di applicare criteri ancora più rigidi rispetto a quello stabiliti dal codice etico del Pd. Per quanto riguarda invece il Partito democratico dovremo rispettare quel codice etico nazionale che, a mio avviso, va ulteriormente modificato, come ho chiesto pubblicamente al presidente Orfini, affinché le liste siano inattaccabili sotto l'aspetto della legalità».

Su un punto - spiega una nota con Emiliano - non si è trovata l'intesa e riguarda la doppia preferenza di genere che viene giudicata da Laricchia uno strumento non sufficiente a garantire la parità uomo-donna: «Come ho già dichiarato - ribadisce Emiliano - per me invece l'introduzione della doppia preferenza di genere rappresenta un primo passo necessario per garantire maggiore parità». «La riunione odierna - ha concluso - non servirà forse ad aiutare i consiglieri regionali uscenti a votare la migliore delle leggi elettorali, ma certamente servirà al prossimo Consiglio regionale a dar vita a leggi che siano condivise tra Pd e M5S, ferma restando la dichiarata volontà di entrambe le parti a non stringere alleanze politiche tradizionali, preferendo la strada dell'esame congiunto dei singoli problemi e la leale e trasparente individuazione dei punti di convergenza, al solo fine di migliorare la qualità di governo e della legislazione regionale».

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