La banca delle terre incolte: via ai bandi per i giovani

La banca delle terre incolte: via ai bandi per i giovani
di Nicola QUARANTA
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Giovedì 10 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:38
Terre da curare, le buone pratiche come antidoto anche contro i batteri più “fastidiosi” (xylella docet). Terre da riqualificare e riconsegnare alle comunità locali, nel rispetto dei paesaggi e dell’ambiente. Terre intese come prospettiva di crescita, sviluppo, occupazione. Un’altra misura diretta a migliorare le opportunità di lavoro e di reddito dei giovani nelle Regioni del Mezzogiorno è la sperimentazione di una procedura di valorizzazione di terreni abbandonati o incolti e delle aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo che risultino in stato di abbandono da almeno quindici anni.
La missione: rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito dei giovani, nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La misura considera “abbandonati o incolti” i terreni che “non siano stati destinati ad uso produttivo da almeno dieci anni, anche occupati in parte da fabbricati o da altri manufatti che non siano stati oggetto di manutenzione nel corso dello stesso periodo temporale e che risultino in evidente stato di abbandono; i terreni oggetto di rimboschimento artificiale o in cui sono insediate formazioni arbustive ed arboree, ad esclusione di quelli considerati bosco ai sensi delle leggi in materia, nei quali non siano stati attuati interventi di sfollo o diradamento negli ultimi quindici anni; le aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo, che risultino in stato di abbandono da almeno quindici anni”.
I Comuni delle Regioni interessate avranno tre mesi di tempo dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Sud per effettuare una ricognizione complessiva dei beni di cui sono titolari che rientrano in queste definizioni e pubblicarla sui propri siti istituzionali. Questi elenchi dovranno essere aggiornati con cadenza annuale, mentre periodicamente i Comuni dovranno pubblicare uno o più bandi per l’assegnazione dei beni individuati.
 
Nel caso di presentazione di più istanze su un unico bene, i Comuni assicureranno una valutazione dei progetti “in base a criteri di imparzialità e trasparenza, redigendo una graduatoria”.
Il decreto stabilisce che le terre e gli immobili abbandonati potranno essere dati in concessione, per un periodo non superiore a nove anni rinnovabile una sola volta, a soggetti di età compresa tra i 18 e i 40 anni al momento della presentazione della domanda, che presentino un progetto volto alla valorizzazione e all’utilizzo del bene.
Per l’utilizzo il beneficiario dovrà corrispondere al Comune un canone d’uso indicizzato, determinato sulla base di una apposita perizia tecnica. Nel caso in cui i progetti riguardino lo svolgimento di attività artigianali, commerciali e turistico-ricettive, i beneficiari potranno usufruire delle agevolazioni della misura Resto al Sud, per la quale il Cipe in settimana ha assegnato i fondi previsti dal pacchetto legge per i giovani imprenditori, quale anticipo del completo finanziamento di 1,3 miliardi in sede di legge di bilancio, dando forma e sostanza al complessivo masterplan a sostegno della crescita del Sud. Un pacchetto, studiato dal governo con l’obiettivo di imprimere la svolta.
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