Ginefra: «Michele non fa l’asso pigliatutto:
getta le basi di un nuovo Ulivo»

Ginefra: «Michele non fa l’asso pigliatutto: getta le basi di un nuovo Ulivo»
di Oronzo MARTUCCI
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Giovedì 2 Marzo 2017, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 13:59

«Emiliano si propone di riunificare ciò che Renzi ha diviso. Quindi è inevitabile che Michele si rivolga in questa fase e chieda di schierarsi con lui a quanti hanno lasciato il Pd perché non condividevano le scelte relative alla Buona scuola o alla riforma del mercato del lavoro»: l’onorevole Dario Ginefra, barese, così spiega l’invito rivolto dal candidato segretario nazionale a quanti hanno voglia di «tornare in un partito che riproponga i principi fondativi».
Onorevole Ginefra, vi è anche in Puglia il caso di quadri intermedi o iscritti al Pd che hanno già maturato l’idea di aderire al movimento degli scissionisti, i Democratici e progressisti, e tuttavia sono pronti a votare per Emiliano candidato segretario. Non è una contraddizione?
«Non trovo alcunché di contraddittorio in una scelta che ha come obiettivo quello di mandare a casa Renzi e di porre le basi di un nuovo Ulivo, né da parte di Emiliano che chiede i voti, né da parte di coloro che intendono votarlo pur sentendosi attratti dagli scissionisti. D’altro canto Renzi, in questi anni, ha chiuso i rapporti con tutti rifiutando ogni confronto in particolare con le forze sociali e sindacali. Se Michele dimostra la capacità di costruire un rapporto con quelle forze mi pare che sia positivo».
 
La corsa al tesseramento è un fatto positivo?
«Al netto di alcuni casi particolarissimi non mi pare che ci sia la corsa. Nella cabina di regia di preparazione del congresso, il vice segretario Lorenzo Guerini ha fatto riferimento a una base di partenza di 340.000 iscritti e a una tolleranza fisiologica di crescita del 20 per cento, perché è chiaro che il congresso riattiva i motori della partecipazione e del tesseramento».
Come procede il tesseramento in Puglia?
«In Puglia si fa riferimento a un aumento di iscritti tra i 4 e i 5.000. Dunque non si tratta di cifre scandalose. D’altro canto la macchina organizzativa, dal livello nazionale a quello locale continua a essere chiaramente nelle mani degli amici di Renzi con scarsa disponibilità verso le minoranze. In ogni caso è nelle cose che nella regione di un candidato segretario ci possa essere un aumento degli iscritti. E penso che sarà così in Liguria con il candidato Andrea Orlando e sarebbe stato così in Toscana con Enrico Rossi, se si fosse candidato».
Emiliano dà l’idea di voler essere un candidato pigliatutto, sia sul piano delle adesioni che sul piano programmatico...
“Non mi pare che sia così. Michele ha già presentato alcune idee del suo programma che riguardano la riforma della scuola e del lavoro, la riduzione della pressione fiscale, i rapporti con l’Europa e altri elementi. Ma il vero programma sarà scritto, così come è accaduto in occasione delle elezioni regionali, attraverso una consultazione del basso, anche attraverso l’attivazione di una piattaforma online o l’individuazione di sedi immateriali che possano supplire ai tempi stretti imposti al congresso dalla maggioranza. Proprio per poter permettere agli iscritti di ricostruire insieme a Emiliano una nuova identità collettiva del Pd e interrogarci anche sul risultato del referendum di riforma costituzionale avevamo chiesto una conferenza programmatica prima del congresso».
Onorevole Ginefra, lei era schierato per il sì al referendum. Ora sostiene in tutto e per tutto il percorso di Emiliano...
«Mi sono schierato per il sì perché condividevo alcune idee della riforma e non potevo fare altrimenti visto che si votava su un solo quesito.

Per quanto riguarda i rapporti con Emiliano, egli non accusa di lesa maestà chi mostra idee diverse dalle sue. Né divide, come fanno altri competitori, il mondo in amici e nemici, buoni e cattivi».

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