Primarie, la Gentile scarica Emiliano: «Dobbiamo essere orgogliosi di questi dieci anni»

Michele Emiliano ed Elena Gentile
Michele Emiliano ed Elena Gentile
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Martedì 28 Ottobre 2014, 14:13 - Ultimo aggiornamento: 16:23
L’ultimo step è quasi del tutto superato: ieri i tre candidati alle primarie di centrosinistra hanno depositato le firme necessarie per “battezzare” la candidatura. La soglia minima (9.250) è stata abbondantemente superata da tutti, peraltro rispettando il vincolo del 10% di firme per ogni provincia: circa 15mila per Michele Emiliano, 13mila per Guglielmo Minervini, 17mila per Dario Stefàno. In tutto circa 46mila sottoscrizioni, che alimentano le speranze del centrosinistra in proiezione affluenza. Adesso spetterà al Comitato organizzativo validare i faldoni di firme. E l’imbuto si restringe sempre più verso la data cruciale del 30 novembre, il giorno della verità. In vista del quale i tre candidati stanno perlustrando brano a brano l’intera regione, con tour e iniziative tematiche. Rastrellando alleanze e sostegni, anche fuori dal canonico circuito dei rispettivi partiti d’appartenenza: è il caso di Stefàno, senatore Sel ed ex assessore regionale che ieri ha incassato l’endorsement di un grosso calibro Pd come Elena Gentile. L’eurodeputata civatiana (oltre 31mila preferenze alle Europee di maggio) ieri era nel Foggiano con Stefàno per un’iniziativa elettorale, ed è stata particolarmente esplicita: «Non consentiremo a nessuno, a prescindere dalla tessera che ha in tasca, di dirci che non possiamo essere orgogliosi del lavoro svolto dalla Regione in tema di politiche agricole o di welfare. Auguro a Dario il miglior risultato possibile perché non si può tornare indietro ed il lavoro svolto deve continuare nelle mani giuste». Un’evidente stilettata a Emiliano, che promette rivoluzioni e cambio di passo dopo il decennio vendoliano: lontani i tempi del patto tra l’ex sindaco di Bari e la pasionaria civatiana per l’ascesa del primo alla segreteria regionale Pd.



Le firme. E però ieri (almeno ieri) è stato il giorno del fairplay. A cominciare dallo stesso Emiliano: «Ci siamo. Le candidature alle primarie sono state ufficializzate. A Dario e Guglielmo auguro buon lavoro in questo percorso che ci vedrà impegnati in un confronto aperto sino al 30 novembre. Discuteremo, illustreremo le nostre idee, capiterà di alzare o abbassare i toni, ma lo faremo come sempre in maniera pubblica e trasparente, per consentire ai cittadini di fare liberamente e consapevolmente la loro scelta. Le primarie sono un’occasione unica di coinvolgimento delle persone e un bene insostituibile per il centrosinistra che, grazie ad esse, si conferma l’unica coalizione realmente democratica, moderna e in costante dialogo con il suo popolo».

«È stato un processo molto bello – ha dichiarato Minervini – perché man mano che i giorni passavano abbiamo visto un’adesione spontanea che sorgeva dal territorio e in posti sconosciuti. Significa che il messaggio politico che abbiamo lanciato con le primarie di sta radicando e diffondendo. Soprattutto sta colpendo la coscienza di tanti pugliesi che spontaneamente si mettono in gioco. La partita delle primarie ha di bello che si gioca sul campo aperto della società. Devi metterci la faccia e devi tirare fuori delle nuove idee. Attraverso le firme abbiamo avuto una risposta entusiasmante e promettente».

Soddisfatto anche Stefàno: «La raccolta di firme a sostegno di una candidatura è sempre qualcosa di più di un atto puramente formale. È un impegno preciso, che evidenzia entusiasmo, motivazioni, voglia di partecipazione, desiderio di condivisione. È un gesto che condensa aspettative e responsabilità. Senza ricorrere a iniziative eclatanti, facendo affidamento semplicemente al lavoro appassionato di tanti volontari, militanti e amici - che pubblicamente ringrazio - abbiamo depositato l’elenco dei sottoscrittori a sostegno della mia candidatura. Un passaggio che mi trasferisce una carica straordinaria di energia. Rivolgo 17.666 grazie a chi con la propria firma ha voluto ribadirmi fiducia. La conferma che la mia è una candidatura di comunità, ossia di popolo».



F.G.G.
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