Tap; Emiliano, disponibile se L'approdo è a Mesagne
«La modifica non fa saltare l'opera»

Tap; Emiliano, disponibile se L'approdo è a Mesagne «La modifica non fa saltare l'opera»
2 Minuti di Lettura
Sabato 22 Ottobre 2016, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 18:18
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sottolinea di essere «disponibile anche ad accettare un decreto legge del Governo che realizzi l'obiettivo» di spostare l'approdo del gasdotto Tap dalla «splendida spiaggia di San Foca-Melendugno (Lecce) a Brindsi, in modo concordato con l'azienda e la Regione». Emiliano ne parla in una nota in cui replica alle dichiarazioni fatte dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, oggi a Capri, al convegno dei Giovani di Confindustria. Emiliano ribadisce di non essere contrario all'arrivo in Puglia del gasdotto Tap purche' questo approdi a Mesagne (Brindisi) dove dovrà comunque arrivare per "collegarsi alla rete nazionale Snam". "Non è affatto vero - dichiara - che una modifica del progetto farebbe saltare l'esecuzione dell'opera. Ho già detto più volte di essere disponibile, cambiando punto di approdo, a firmare un protocollo di intesa col Governo e con il Consorzio Tap per realizzare l'opera abbattendo a zero tutti i termini previsti dalle leggi". Emiliano, rilevando che «far arrivare più a nord il gasdotto rende l'opera meno costosa e piu' facile da realizzare", chiede a Calenda "perche' mettere a rischio un paradiso naturale come San Foca sapendo che la commissione Via nazionale ha aperto la verifica e sta constatando la assoluta inidoneita' geologica del sito di Melendugno allo scavo sotterraneo (cosiddetto drill)?. In ogni caso - prosegue - sono disponibile a un immediato incontro col Governo per spiegare nel dettaglio le nostre proposte, anche in presenza del consorzio Tap". Emiliano chiede infine al ministro «per quale ragione è stato scelto proprio l'approdo della spiaggia di San Foca tanto più a sud rispetto a Mesagne (Brindisi) dove il gasdotto si deve poi ricongiungere con la dorsale Snam? Perche' costringere gli italiani a pagare di tasca loro quei 55 km di gasdotto in più, totalmente inutili, a causa di questa scelta di approdare così a Sud?». «Dei rischi connessi a quei 55 km di opera inutili - conclude - ho gia' parlato alla Commissione parlamentare antimafia e Calenda farebbe bene a leggersi il verbale. Per non parlare del danno ulteriore che subiremmo con lo spostamento di centinaia di migliaia di ulivi in aree colpite da Xylella».
© RIPRODUZIONE RISERVATA