L’annuncio di sabato pomeriggio è stato riverberato in maniera social ed è miele per la nostra Regione. Il presidente Giorgia Meloni ieri ha ribadito che «il prossimo anno toccherà all’Italia ospitare il G7, e lo faremo in Puglia, Regione simbolo dell’incontro tra Occidente e Oriente. È una grande responsabilità per l’Italia, ma saremo all’altezza del compito». Compito o sfida, che dir si voglia. E qui entreranno in gioco i protagonisti del territorio, i sindaci. Al di là della scelta specifica della location, per cui già avanzano diverse ipotesi, è chiaro che il concetto di squadra mai come in un evento simile debba prevalere. E, parallelamente, devono cadere steccati ideologici. Il punto di partenza sembra buono, a sentire i vari sindaci di alcuni luoghi rappresentativi della Puglia.
Le parole dei sindaci
A partire dal primo cittadino di Fasano, Francesco Zaccaria.
Altro luogo evocativo citato come esempio di passaggio e unione tra Occidente e Oriente dal sottosegretario Mantovano, è Otranto. Per il sindaco Francesco Bruni, «prima ancora di ipotizzare la sede del summit», è importante prevedere «che questo vertice possa coinvolgere più location, sia per gli incontri preparatori, sia per quelli collaterali. Otranto potrà certamente entrare nel novero delle località prescelte, offrendo luoghi e contenitori molto simbolici, che possono riaffermare il ruolo di cerniera tra Oriente e Occidente avuto dalla città nei secoli e nei decenni precedenti».
Anche il Barese ha evidenti motivi per essere protagonista. Il sindaco di Monopoli, Angelo Annese, ricorda come questa sia una terra d’accoglienza, che ha sempre mostrato aperture «al netto di colori politici che ora non hanno rilevanza». La città, sottolinea, è stata in prima linea durante gli sbarchi dall’Albania e tuttora ospita una comunità ben integrata. E l’annuncio della premier Meloni è un monito «per tutte le amministrazioni locali a responsabilizzarci e fare sempre meglio: dobbiamo continuare a dare questo segnale di comunità grazie a un lavoro di squadra».
C’è poi chi auspica un passo in più, altamente significativo. È il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto, in provincia di Taranto ma ponte con Bari per la sua posizione geografica: «È senz’altro una buona notizia e al tempo stesso un giusto riconoscimento per quanto di positivo fatto dalla regione Puglia in particolare rispetto al tema della accoglienza e della integrazione. Credo che dovrebbe esserci uno sforzo della nostra nazione per trasformare il G7 nuovamente in G8 al fine di persuadere la Russia alla partecipazione a questo Tavolo di dialogo internazionale: è impossibile risolvere le crisi internazionali senza la presenza alle conferenze internazionali di tutti i protagonisti del palcoscenico politico-economico mondiale».
E dal capoluogo jonico, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci osserva che l’indicazione della Puglia come sede del G7 nel 2024 «conferma l’autorevolezza che la nostra terra ha conquistato negli ultimi anni grazie anche al buon governo messo in atto dal presidente Emiliano in questi anni». Se i potenti guardano al Mediterraneo, verso il quale la nostra regione è ponte per l’intero continente europeo, «aumenta il senso degli sforzi che stiamo compiendo verso l’internazionalizzazione. Soprattutto quelli che sta compiendo la comunità jonica, che si candida a essere ritrovata capitale del “mare nostrum”, riappropriandosi di un ruolo che non è solo estetico, ma sostanziale». «Come classe dirigente - conclude Melucci - lavoreremo affinché la prospettiva tracciata si realizzi nel migliore dei modi e Taranto, città che è tornata ad aprirsi al mondo, saprà dare il suo contributo».