Frecciarossa, pressing sul governo. Delrio: «Il tavolo si farà»

Frecciarossa, pressing sul governo. Delrio: «Il tavolo si farà»
di Alessandra LUPO
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Venerdì 2 Ottobre 2015, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 14:48

Il ministro Delrio ha assicurato che il tavolo sul Frecciarossa fino a Lecce «si farà». La conferma arriva dai rappresentanti salentini del Partito Democratico sia in Parlamento che nel Governo.

In un post su Facebook è la sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova a informare che «continua l’interlocuzione assidua con il ministro ai Trasporti su infrastrutturazione rete ferroviaria per il Sud e Frecciarossa. Si sta istruendo lavoro per convocazione tavolo nazionale». E più nel dettaglio entrano i deputati democratico Salvatore Capone e Federico Massa che, in una nota congiunta, annunciano di avere incontrato il ministro Delrio da cui è arrivata la conferma: «il Tavolo di concertazione verrà convocato, così come già annunciato alla Fiera del Levante dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti.



« Noi - proseguono Capone e Massa - riteniamo che, in quella sede, la soluzione sul Frecciarossa fino a Lecce possa e debba essere trovata perché è necessario che tutta la Puglia, dal Gargano al Salento, riceva un segnale visibile e concreto dell’impegno straordinario che il Governo ha garantito al Mezzogiorno d’Italia». I deputati spiegano anche che «l’audizione dell’Amministratore delegato di Ferrovie dello Stato nelle commissioni riunite Trasporti e Bilancio della Camera ha consentito, d’altra parte, di acquisire ampie assicurazioni circa il già avvenuto avvio degli interventi finalizzati a realizzare, nell’arco del prossimo biennio, le opere necessarie ad abbattere in maniera significativa i tempi di percorrenza dei treni da Milano a Lecce; si tratta di un dato estremamente significativo che sarebbe assurdo sottovalutare. A maggior ragione dopo l’incontro odierno e la ulteriore conferma della disponibilità del Governo, il nostro impegno perché la questione del Frecciarossa si avvii a soluzione e soprattutto trovi adeguata priorità il tema della qualità del trasporto su ferro e delle infrastrutture logistiche in Puglia e nel Mezzogiorno è totale».



Sulla questione del Frecciarossa fino a Lecce insomma qualcosa comincia a muoversi, dopo una battaglia che tiene impegnato il Salento da oltre un mese per chiedere che il capolinea del treno ad alta velocità da e per Milano sia a Lecce anziché a Bari.



Sull’onda della mobilitazione popolare ma anche del mondo delle istituzioni e della politica, che ai vari livelli ha preso posizione sull’argomento, venti giorni fa durante l’inaugurazione della Fiera del Levante “snobbata” dal premier Matteo Renzi per correre a New York a vedere al finale degli Us Open tra la Vinci e la Pennetta, il governo aveva dato una risposta rassicurante.

Per bocca del sottosegretario De Vincenti, infatti, era arrivato non solo l’annuncio del tavolo ma anche l’impegno dell’esecutivo affinché «qiuel treno arrivi fino a Lecce», al netto delle «comprensibilie motivazioni di Trenitalia».



Ecco perché, anche alla luce delle ragioni di natura tecnica ed economica elencate dall’Ad di Fs Michele Elia e da quello di Trenitalia Vincenzo Soprano durante l’audizione in commissione Bilancio e Trasporti dell’altra sera, la decisione da prendere sarà anzitutto politica. Solo un imprimatur del governo potrà infatti permettere all’azienda di anteporre l’interesse del territorio a gli ostacoli di natura commerciale.



Lo stesso governatore pugliese, Michele Emiliano, riferendosi alle parole di Elia in audizione, si è detto “interdetto”.

Sul Frecciarossa Emilinao ribadisce. «È impensabile che per andare a Milano un viaggiatore debba prima raggiungere Bari con un regionale e poi salire su un treno che non è nemmeno la vera alta velocità, perché come sappiamo il Frecciarossa è il minimo sindacale». Ecco perché Emilinao rilancia la “grande offensiva” che le rgioni del Sud dovranno intraprendere sull’argomento e di cui si era parlato anche nell’incontro tra i presidenti del 18 settembre scorso alla Fiera del Levante. D’altronde i problemi della rete non sono scollegati dal caso Frecciarossa, anzi ne sono in qualche modo la causa, visto che gli Etr vennero portati altrove per l’iadeguatezza delle linee locali e oggi tornano solo perché superati.

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