Frecciarossa: in Regione bocce ferme

Frecciarossa: in Regione bocce ferme
di Nicola Quaranta
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Venerdì 6 Maggio 2016, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 13:05
LECCE - Frecciarossa: un mistero pugliese. Nonostante la disponibilità del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a mantenere fede all'accordo sottoscritto nell'ottobre del 2015 con Trenitalia e Regione Puglia per il prolungamento sino al Salento del “treno veloce” Milano-Bari, ad oggi manca ogni conferma circa gli impegni, di natura finanziaria, che anche il governo regionale assunse proprio durante il tavolo istituzionale tenutosi all'epoca a Roma. Un'incertezza - temono in molti, anche all'interno della stessa maggioranza di centrosinistra che sostiene il governatore della Puglia - che avrebbe pesato e starebbe continuando a pesare sui tempi di approdo alla stazione di Lecce dei bolidi su rotaia. 
La coppia di treni impegnata sulla tratta Milano-Bari e e avviata sempre in via sperimentale all'inizio della scorso autunno rientra tra i servizi a mercato per il quali non è previsto sula carta nessun contributo pubblico. Ciononostante Governo e Regione si sono impegnati in questa fase di start up a compensare, con modalità che non si comprende sia state o meno già studiate, eventuali deficit. Volontà che presuppone, anche da parte della Regione Puglia, un impegno di spesa di cui ad oggi non v'è traccia. 
«Penso che l'assessorato di competenza abbia già predisposto gli atti», spiega l'assessore al Bilancio Raffaele Piemontese, rimandando per informazioni più dettagliate sul tema agli uffici regionali dell'assessorato ai Trasporti. In realtà, nei giorni scorsi l'assessore al ramo, Giovanni Giannini, interpellato sull'argomento aveva tagliato corto, facendo presente che la materia dei treni a lunga percorrenza non rientra tra quelle di sua competenza (trasporti regionali) e che la questione Frecciarossa, a suo dire, fosse già all'attenzione dell'Ufficio di presidenza della Regione. 

Il nodo dell'impegno finanziario è cruciale. L'esperienza iniziale del Frecciarossa Milano-Bari non è stata entusiasmante, tanto da far registrare un carico medio di passeggeri del 35% (68 passeggeri medi). E attualmente la coppia di treni comporta una perdita complessiva di circa 2milioni e mezzo di euro. Dati che per quanto negativi non avrebbero comunque scoraggiato il ministero dei Trasporti a desistere, confermando il prolungheremo sino a Lecce, nella convinzione che vada velocizzata la linea Adriatica.
Ma il presupposto, affinché il servizio parta e l'accordo dell'autunno scorso sia rispettato, resta sempre legato all'impegno assunto dalle istituzioni a coprire eventuali deficit. Ed è questo il nodo da sciogliere. Né si comprende, nel turbinio che scuote da mesi l'asse Roma-Bari, se Governo e Regione abbiamo discusso degli aspetti finanziari e delle soluzioni auspicate due mesi fa dal ministro Delrio. 
«Le beghe interne al Pd non ci appassionano, quel che non deve accadere è che a rimetterci siano i pugliesi», è tornato a ribadire l'onorevole Rocco Palese, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera.
Il Governo nelle scorse settimane, rispondendo ad una sua interrogazione, aveva confermato piena disponibilità ad incontrare la Regione per concordare i dettagli. «Ad oggi, però, non mi risulta che la Regione Puglia abbia fatto alcun passo. Peraltro alcune voci parlano di contatti avviati dal ministero ai quali il governo regionale non avrebbe dato seguito. È bene, a questo punto che si faccia chiarezza. Ed Emiliano ha un solo modo per farlo: solleciti un incontro con Governo e Trenitalia e faccia tutto quel che va fatto per garantire che entro l'estate il Frecciarossa arrivi a Lecce».
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