Fitto: «Regione, non mi candido. Primarie? Non rinunceremo»

Fitto: «Regione, non mi candido. Primarie? Non rinunceremo»
di Francesco G. GIOFFREDI
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Agosto 2014, 20:28
Il telegramma al sapor di avvertimento è arrivato dal vertice della piramide: cari amici di Ncd, noi di Forza Italia non siamo disposti a rinunciare alle primarie regionali, per nessuna ragione al mondo. Firmato: Raffaele Fitto. È questo il senso delle parole imbevute di fermezza: «Stiamo attivando un meccanismo nuovo per noi che è quello delle primarie, che è stato deciso e deliberato da quasi tutti i partiti del centrodestra. E ci aspettiamo che su questo ci sia una risposta da parte anche degli altri partiti che al momento ancora non partecipano». Insomma: gli alfaniani pugliesi, più o meno temporanei disertori del tavolo che ha fissato al 23 novembre la data delle primarie, hanno soltanto due sentieri davanti. Accettare le primarie, aderendo così al patto di centrodestra; oppure sancire il divorzio, prima ancora del matrimonio, e virare verso altro (dalla corsa in autonomia fino all’alleanza col centrosinistra). In sostanza, Ncd non detti alcuna condizione. «Ci saranno le primarie del centrosinistra e del centrodestra - ha aggiunto Fitto - e riteniamo che sia il modo migliore per rivitalizzare il nostro elettorato, per trovare forme di partecipazione adeguate, per scegliere il candidato non con un ragionamento fra partiti a livello di vertice». E l’europarlamentare salentino sgombra il campo da qualunque equivoco sul proprio destino: «Ho già parlato con chiarezza, non sono assolutamente in corsa per le Regionali. Per me è un’esperienza fatta in passato e che non prendo assolutamente in considerazione».



La tempistica dei messaggi fittiani non è probabilmente casuale. Nei prossimi giorni si riuniranno gli stati generali di Forza Italia per stendere il piano di guerra e mettere a punto le strategie. E per settembre gli azzurri vorrebbero risposte certe, o comunque segnali forti, da Ncd. Due fronti caldi, da pacificare con la massima sollecitudine. Quanto a quello interno, l’indicazione che trapela da ambienti fittiani è all’insegna dei ranghi ampi e delle primarie aperte: Forza Italia non fisserà asticelle e paletti, e quindi i candidati forzisti saranno più d’uno. E i nomi, in realtà, non mancano: dal consigliere regionale Nicola Marmo fino ai sindaci (Emilio Romani di Monopoli, oppure Nicola Giorgino di Andria), passando per l’ex europarlamentare biscegliese Sergio Silvestris. «Devono essere primarie vere, per coinvolgere tutti: in questo modo ci sarà maggiore partecipazione e il candidato vincente sarà sicuramente il più forte», è il ragionamento che snocciola Fitto a colloquio riservato con i suoi. A questo punto è lecito pensare che l’europarlamentare difficilmente parteggerà per uno dei nomi in campo. Così come non è esclusa la confluenza di una quota di forzisti su Francesco Schittulli, l’oncologo e presidente della Provincia di Bari virtualmente candidato spalleggiato dal suo movimento.



E gli alfaniani? Per ora puntano la bussola sul progetto dettato su scala nazionale: la Costituente popolare con Udc, Popolari per l’Italia e Scelta civica. E presto potrebbero stilare la lista di condizioni a cui vincolare l’adesione al progetto pugliese di centrodestra: il piatto forte sarà presumibilmente il tratto di penna sulle primarie. Una circostanza che lascerebbe presupporre lo strappo con Forza Italia. «Non possiamo partecipare a primarie con rapporti di forza così sbilanciati», spiegano dal quartier generale Ncd. Chance di ricucitura? Poche, legate perlopiù ad altro: ad esempio alla possibilità per gli alfaniani di spuntare poltrone succose alle elezioni provinciali d’autunno.



Fitto comunque non può accantonare le primarie in Puglia anche, o soprattutto, per una ragione di opportunità politica a largo raggio: sul palcoscenico nazionale s’è attestato come capofila dell’ala critica forzista, quella che - tra le altre cose - invoca «primarie a tutti i livelli». E riporle in soffitta proprio nella “sua” Puglia sarebbe, con tutta evidenza, il più esiziale degli autogol. La ripresa settembrina riattiverà anche lo scontro interno a Forza Italia, con Fitto strenuamente convinto della necessità di un ruolo d’opposizione più marcato: «La mia è una posizione convinta che il nostro partito sia un partito di opposizione, questo hanno detto gli elettori nelle ultime elezioni e quindi io sono coerente con questa posizione, interessato molto più a recuperare i temi identitari del nostro partito con i quali ricollegarci con i nostri elettori». E il pressing su Silvio Berlusconi tornerà a essere incessante, da parte del viceré salentino: «Riprendiamo adesso e vediamo, avremo incontri, ci confronteremo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA